Salendo sull’ascensore virtuale di Fabio Giampietro

“The Lift” è l’opera immersiva site-specific dell’artista all’interno dello spazio milanese MEET. Un viaggio dentro i suoi paesaggi digitali, fra tradizione pittorica e innovazione tecnologica.

Complici del racconto visionario di The Lift siamo noi visitatori, condotti a vivere un’esperienza d’arte immersiva. Dentro la sala milanese del MEET Digital Culture Center, indossando sugli occhi i visori VR (Realtà Virtuale), l’esperimento di quest’opera site-specific inizia all’interno di una galleria d’arte, durante l’inaugurazione di una personale dello stesso artista.

Sui muri sono proiettate sette grandi tele che riproducono, avvolgendoci, i paesaggi urbani di Fabio Giampietro, vertiginose megalopoli viste dall’alto, mondi in bilico tra illusioni ottiche e giochi geometrici. Lungo il percorso espositivo veniamo accompagnati dalla voce di una misteriosa guida che ci inviterà a raccoglierci al centro della sala per abbracciare in uno sguardo più ampio le intere immagini.

Improvvisamente, le pareti della galleria cadono come carte, svelando un unico panorama circolare estratto precisamente dai quadri, anch’essi crollati insieme ai muri. Ed è qui che comincia il viaggio: il panorama circostante inizia a muoversi, trasformando la stanza in un enorme ascensore a vetri che sale nel mezzo di una metropoli, accelerando fino a catapultarlo fuori dal grattacielo stesso, oltre la città, e a fluttuare nello spazio circondato da forme geometriche, creature e personaggi strani che abitano i social network, il mondo dei videogiochi, e l’immaginario dell’artista stesso. Dopo un momento di pausa l’ascensore precipiterà velocemente verso il basso, accompagnato da un grande frastuono; il polverone sollevato dallo schianto si diraderà rivelando un’imprevedibile chiusura.

Fabio Giampietro – milanese, classe 1974 – è un artista visionario che non smette di stupire. Con le sue installazioni VR è considerato uno dei precursori dell’arte immersiva, e tra i principali esponenti della scena artistica digitale italiana e internazionale. I suoi lavori esplorano le possibilità creative che emergono dall’intersezione tra pittura e arte digitale. Sua caratteristica tecnica unica è quella di dipingere sottraendo il colore a olio dalla tela, tecnica attraverso cui esprime una forte e intensa pittura figurativa. «Negli ultimi anni ho concentrato la mia ricerca proprio sul confine tra reale e virtuale – ha dichiarato -, una frontiera fertile in bilico tra passato e futuro. La pandemia ha accelerato la corsa verso le viewing room ed i mondi virtuali, ora comunemente chiamati “metaversi”, ed è proprio questo squarcio enorme verso il futuro che ha ispirato The Lift, un lavoro col quale più che risposte cerco di creare dubbi e domande, nel contesto di euforia digitale che stiamo vivendo».

L’esperienza immersiva nel MEET (il primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale), si estende anche nelle Gallery adiacenti, dove si può scoprire il percorso che ha portato Giampietro a scardinare il suo stesso linguaggio, sottraendo gli spettatori di quei visori che da anni fanno da filtro tra la sua pittura e il mondo digitale, liberi così di essere trasportati fisicamente ed emotivamente in quello che è una vera e propria esperienza lungo la sottile linea di confine tra la realtà e l’inganno.

L’opera è fruibile al MEET Digital Cultural Center (viale Vittorio Veneto, 2), Milano, fino all’8 maggio.

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