Ruben, il ristorante dove si mangia con un euro

Compie due anni il locale solidale che dal 2014 a oggi ha erogato oltre 100 mila pasti per chi si trova in situazioni di forte disagio  
Milano

Dal 2014, a Milano, è aperto un ristorante solidale che va incontro a chi si trova in situazioni di forte disagio. Il Ruben, aperto per volontà di Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter serve pasti dal lunedì al sabato e offre la cena ad un solo euro. L’idea nasce come scommessa, in un periodo di forte crisi economica che ha costretto molte persone alla povertà e rende difficile per molti procurarsi un pasto caldo ogni giorno.

 

Al Ruben non si servono avanzi, ne scorte alimentare ma un gruppo di chef professionisti si impegna ogni sera per realizzare piatti speciali e i commensali, come in un vero ristorante, possono scegliere tra due diversi menù. Il proprietario ha deciso di bandire l’alcol ma l’attenzione è per tutti e quindi anche un musulmano, un vegetariano o un vegano possono trovare piatti realizzati appositamente per loro.

 

L’idea di far pagare un solo euro non serve certo a ricoprire i costi ma è un modo per restituire dignità a chi si siede a tavola. Un prezzo simbolico che aiuta le persone in difficoltà ad avere sempre un pasto, un po’ di compagnia durante uno dei momenti più importanti per la socializzazione, cioè quello della cena, ma soprattutto, in questo modo, il pasto non è elemosinato ma pagato.

 

Dai dati raccolti nel 2014, risulta che il 65% degli ospiti è italiano, di cui la maggior parte pensionati o famiglie con bambini che riescono anche a donare allegria e creare un’atmosfera piacevole e giocosa. Ad oggi, il ristorante, ha erogato oltre 100 mila pasti e tesserato quasi 4 mila persone, dati che la dicono lunga sulla situazione del nostro Paese.

 

Certo, non tutti possono accedere al ristorante. Coloro che si trovano in una situazione di reale disagio possono rivolgersi a un centro di ascolto che fa parte della rete di Ruben, un gruppo di operatori esperti valuterà la situazione e deciderà se ammettere o meno la persona al ristorante. Ma c’è di più, la Fondazione ha deciso di non far pagare nulla ai ragazzi con età inferiore ai 16 anni. Un’iniziativa benefica, per restituire dignità alle persone, perché alcune volte basta un semplice piatto di pasta per far tornare il sorriso in una famiglia.

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