Rox@nne e oltre, un servizio per combattere lo sfruttamento e la tratta

Nasce Casa Lucy, una struttura rivolta alle persone transgender vittime di tratta. Il comune di Roma Capitale amplia inoltre il progetto Rox@nne alle vittime di sfruttamento lavorativo, matrimoni forzati, violenza di genere, accattonaggio e attività illegali
Rox@nne
Presentazione delle novità del servizio Rox@nne e oltre, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio. Roma, 24 maggio 2023. Foto: Candela Copparoni

Mercoledì 24 maggio sono state presentate a Roma, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, le novità del servizio Rox@nne, nato nel 1999 dalla mano di Stefano Giulioli per accogliere e accompagnare le persone vittime di tratta e dello sfruttamento sessuale verso un percorso di uscita dal circolo della violenza.

Come comunicato durante il convegno organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, adesso la realtà si è ampliata per dare risposta ad ulteriori esigenze imposte da altre forme di violenza radicate nella società odierna, come lo sfruttamento lavorativo, la violenza di genere, i matrimoni forzati, l’accattonaggio, le attività illegali e la tratta di persone transgender.

Così si è costituito “Rox@nne e oltre”, allargando il progetto a nuovi target. Come spiega Alessandra Casagrande, responsabile dell’Ufficio Servizio Rox@nne, con questo rinnovamento del servizio «andiamo ad abbracciare tutta la popolazione che vive per strada, che vive lo sfruttamento lavorativo e il disagio sociale». In questa maniera, allo sportello storico di Via Galilei 15, tradizionalmente rivolto a donne colpite dal fenomeno della prostituzione, si aggiungono altri 4 sportelli, ciascuno di essi specializzato in un aspetto particolare per coprire bisogni diversi.

Barbara Funari, assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale ha espresso che Rox@nne e oltre è una riaffermazione che “Roma NON tratta”, un esempio che si desidera lanciare come modello per tutto il Paese. Le abbiamo chiesto dunque in relazione all’importanza di questo servizio affianco alle persone che subiscono questa piaga.

«La tratta, una violazione gravissima dei diritti umani, ha trovato nuove forme nell’ambito della migrazione», ha affermato Michela Micheli, direttrice del Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale. A questo proposito, è stato proiettato durante l’incontro un video in cui le attrici della compagnia teatrale Il NaufragarMèDolce presenti in sala, Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, hanno presentato lo spettacolo “Sommerse e salvate”, al fine di sensibilizzare sulle molteplici violenze a cui sono sottomesse le persone migranti, specialmente le donne, durante un viaggio verso l’Europa che può durare fino a due anni e costare circa 6.000 euro.

Tante di queste persone, con la promessa di essere portate nel vecchio continente, rimangono incastrate in un sistema di sfruttamento, quello della tratta di esseri umani, mediante minacce, coercizioni e debiti da pagare. È il caso di Favour, una storia che raccoglie in sé tante altre, e che è stata raccontata in Campidoglio con profondo rispetto e custodia dagli operatori di Rox@nne che l’hanno accompagnata lungo un percorso di intercettazione, accoglienza, inserimento lavorativo e semi-autonomia.

Un altro aspetto che è stato sottolineato è l’importanza della figura del mediatore culturale, imprescindibile per mettersi in contatto con la persona che ha bisogno di aiuto. Questo operatore deve stabilire un rapporto stabile di fiducia con la vittima, rispettarla e avere pazienza nei suoi confronti, dato che prima di aprirsi dovrà affrontare molti ostacoli. In più, la guiderà verso una presa di consapevolezza delle ingiustizie subite.

In ripetute occasioni, una ulteriore complicazione da affrontare è la maternità e la genitorialità delle vittime di tratta. Come raccontano gli operatori sociali, alcune donne si ritrovano in gravidanza, altre hanno già dei figli, e hanno bisogno di un accompagnamento e consulenza personalizzati. Tuttavia, rilevano che spesso questa costituisce un’occasione di rinascita inaspettata, attraverso la quale distolgono il pensiero da sé stesse riattivando paradossalmente il progetto personale.

Il modo di operare di Rox@nne e di entrare in relazione con le persone di strada ce lo spiega Alessandra Casagrande.

La parola d’ordine durante l’evento è stata “co-progettazione”, perché lavorare insieme è un requisito imprescindibile affinché si possano individuare i bisogni nel più breve tempo possibile e rispondere a loro con la massima professionalità ed efficacia, offrendo ai beneficiari un servizio completo e ben strutturato.

Cos’è l’accoglienza?
Nel convegno si è parlato di “accoglienza” con due definizioni:

«L’accoglienza non è un tetto e cibo, non è vitto e alloggio; non è “io ti salverò”. È vedere l’altro, con professionalità e rigore, riconoscere il trauma della persona. È una sfida, quella di rompere lo stereotipo, di accettare il fatalismo e la superstizione di altre culture; è accesso alla legalità. È vedere le persone portatrici di risorse. È il lavoro in rete. È insegnare alle persone a fare a meno di noi».

«L’accoglienza è un patto di alleanza con chi ti apre le braccia; ma anche tra realtà, istituzioni, società civile. Bisogna stringere ancora di più questo patto di alleanza così che ciascuno possa scegliere la propria strada. […] Dobbiamo fare insieme questo lavoro di ascolto, di rete, per dare a tutte e a tutti un’opportunità».

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata alla formazione di Casa Lucy, il ramo del progetto orientata all’accompagnamento verso l’autonomia di persone transgender che sono state vittime della tratta. In questo caso, il requisito primordiale di ingresso è che la persona, attraverso una scelta libera e meditata, abbia deciso di lasciare la realtà precedente e di intraprendere una nuova strada aiutata dagli operatori di Rox@nne e oltre. Le sfide saranno molteplici, come sostenerle in un percorso di inserimento lavorativo o accompagnarle ai servizi sanitari per la transizione di genere. Così ce lo spiega la responsabile del progetto.

Riprendendo le parole di Marilena Grassadonia, delegata del sindaco di Roma Capitale per i Diritti LGBT+, «Rox@nne è l’esempio prezioso di quello che si può fare quando si parte dalla realtà».

 

A continuazione l’elenco degli sportelli distribuiti su Roma Capitale:

Sportello Roxanne: Via Galilei, 15

Sportello Caritas Roma: Via delle Zoccolette, 19

Sportello Parsec – Sfruttamento lavorativo: Via Catania, 89

Sportello Casa dei diritti sociali – Tutela legale: Via Giolitti, 125

Ora d’aria – Consulenza LGBTQ e supporto trans

Magliana’80 – Consulenza e sostegno psicologico dipendenze

 

Per ulteriori informazioni o per segnalare situazioni puoi contattare:

roxanne.dipsociale@comune.roma.it

Sportello Roxanne:

sportelloroxanne@gmail.com

06.77072404

Numero verde contro la tratta:

800290290

342.7754946

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