Romeo e Giulietta nell’Est
Passione, degrado urbano, conflitti sociali e la musica potentemente evocativa di Prokofiev hanno contribuito a rendere questo balletto del franco-albanese Angelin Preljocaj – creato nel 1990 per Lyon Opera Ballet – un capolavoro. Preljocaj si è lasciato guidare dalle sue origini albanesi, da una cultura di forti contrasti, ma anche determinata e irremovibile, per collocare la storia d’amore più celebre di Shakespeare nel contesto dei regimi totalitari dei Paesi dell’Est. Costruito per 24 danzatori e ambientato in un mondo fatiscente, il balletto ruota intorno a uno scontro tra la milizia incaricata di assicurare l’ordine sociale (di cui fa parte la famiglia di Giulietta) e il mondo dei senzatetto (quella di Romeo). In una visione quasi orwelliana, la milizia è incaricata di imporre e far rispettare l’ordine sociale.
Romeo e Giulietta si ribellano a un modo di vivere imposto osando sfuggire alla sorte che è stata tracciata per loro. I costumi del balletto sono un mix di fantascienza e mitologia: ambienti di macchinari verosimili e futuribili, immersi in un imbarbarimento che è metafora di quello sociale.
Al festival Torinodanza il 12-13/9