Romeo e Giulietta
Ospite del Festival “Sulle rotte di Ulisse. Danze, culture e incroci nel Mediterraneo”, l’Apotosoma Dance Company del coreografo greco Andonis Foniadakis, ha presentato una versione dalle forti tinte espressive.
Ospite del Festival imperniato “Sulle rotte di Ulisse. Danze, culture e incroci nel Mediterraneo”, l’Apotosoma Dance Company del coreografo greco Andonis Foniadakis, con sede a Lione, ha presentato Romeo and Juliet, una versione dalle forti tinte espressive, dagli estremi contrasti e dalle rincorse audaci tra i segni. Su tutto, una spedita continuità del movimento, sulla musica di Prokofiev, che incanta per la bellezza inventiva e la ricchezza dell’insieme, nelle catene di intrecci dei gruppi. In questo energico balletto l’estrema fisicità degli interpreti non lascia spazio alcuno all’idillio o al sogno. Anzi.
Qui le relazioni sembrano primarie, i contatti veloci, l’amore e la morte assolutamente scambiabili, ugualmente irreversibili. La storia d’amore più famosa del mondo non viene dipanata nella sua continuità narrativa e i personaggi non appaiono in una gerarchia interpretativa riconoscibile, come già nella versione dell’Aterballetto. Anche per Foniadakis la contemporaneità sembra non avere più tempo, né spazio, da concedere al ritorno dell’antico, se non attraverso le forme del puzzle, che ognuno deve poi saper ricostruire. Nell’utilizzo di diversi stili di movimento, da figure neoclassiche al burlesque, dalle danze di cabaret alla lotta greco-romana, e cambiando continuamente le sezioni di danza contemporanea, questa versione diventa un lavoro meno astratto e un continuo gioco emozionale.
A Rovereto per “Oriente Occidente.”