«I canali sono tutti pieni. Mamma, vedo acqua dappertutto»

Pubblichiamo una testimonianza che ci arriva dalle zone alluvionate dell'Emilia Romagna, dove sono esondati molti fiumi, causando morti, feriti, dispersi e migliaia di evacuazioni. La preoccupazione di una madre, la preghiera e la fede incrollabile nonostante la disperazione.
Auto incolonnate sull'autostrada A14 nei pressi di Bologna, nella regione italiana settentrionale dell'Emilia Romagna, mercoledì 17 maggio 2023. (Foto AP/Luca Bruno)

Vedendo in televisione le immagini delle piogge torrenziali cadute sull’Emilia Romagna e sulle Marche, e delle drammatiche conseguenze che ci sono state, come genitori eravamo molto spaventati perché nostro figlio, con moglie e bambina di non ancora due anni, abita a 300 metri dal mare in provincia di Ravenna.

Qualche giorno fa doveva recarsi per motivi di lavoro a Faenza, una delle città più colpite dall’esondazione dei fiumi. Gli avevo detto di non andare e di chiamare l’azienda per avvisare. Lui è voluto andare ugualmente. Poi è arrivata una telefonata in cui mi diceva che le strade erano tutte intasate. La polizia bloccava alcune deviazioni per cui si trovava incolonnato insieme a tanti automobilisti e camionisti che non sapevano più quale strada percorrere…

L’osservazione però che mi ha messo in allarme è stata questa: «Mamma, i canali sono tutti pieni. Mamma, vedo acqua dappertutto». L’ho invitato a ritornare indietro, ma… a quel punto gli ho chiesto di tenermi informata costantemente sull’andamento della situazione.

Intanto mi sono recata a fare la spesa con la mia nipotina di circa 4 anni, la quale mi vedeva con il volto serio. Cercavo di rassicurarla, ma la preoccupazione era più forte di me. Siamo arrivate al negozio. Mentre aspettavamo il nostro turno, la piccola giocava e saltava allegramente. Io la tenevo per mano affinché non toccasse nulla.

Suona il telefono. È Stefano che mi dice di trovarsi imbottigliato nel traffico mentre vede dal finestrino solo tanta acqua… Il cuore batteva a mille. Un flash. Mi ricordo che un tempo Chiara (Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ndr) ci aveva ricordato le parole di santa Teresa del Bambino Gesù: «Se ti dicessero che fra poco devi morire, cosa faresti? Continuerei a giocare…». Allora ho guardato Adele. Lei stava giocando allegramente e mi guardava fiduciosa che tutto andava bene mentre la tenevo per mano. Ho risposto lentamente a Stefano: «Coraggio, affidati all’angelo custode. Appena riesci a tornare a casa chiamami. Concentrati».

Nessuno si è accorto di quanto stavo vivendo. La piccola saltava e mi sorrideva. Ho fatto la spesa. Quando sono arrivata a casa mi ha chiamata Stefano. Era riuscito ad arrivare a casa per stradine secondarie… Poco dopo la nostra telefonata, dietro a lui avevano chiuso tutte le strade…

Carmela

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