Rom, dallo sgombero all’inclusione
Il campo, da alcuni anni doveva essere sgomberato per seri motivi sanitari e ambientali, ma non era lavoro semplice, dato che lì abitava una comunità di trenta famiglie. Mario Bruno, sindaco di Alghero, ha deciso di farlo, nell’attenzione di coinvolgere le stesse famiglie rom nella scelta del luogo dove trasferirsi.
Ad Alghero ci sono tanti disoccupati e c’è anche tanta gente in lista di attesa per avere una casa. Quindi, come diceva il sindaco, può essere difficile far capire ai cittadini «che ci sono finanziamenti ad hoc, che dobbiamo tutti avere a cuore l’inclusione sociale e a volte prendere anche delle decisioni che sono impopolari, che a volte non si capiscono».
«I 30 minori rom, per me sono importanti come ciascun algherese, proprio nello stesso modo, e devo cercare di mostrarlo con i fatti che questo è possibile», continua il sindaco Bruno «e aiutare anche gli algheresi a fare questo passo sapendo benissimo che io ho a cuore tutti i problemi e non solo quelli di una parte».
Concretamente, trovare soluzioni per gli algheresi è un modo di dimostrare questo stesso valore per le persone. E l’ha fatto annunciando un finanziamento di 3 milioni e seicentomila euro per realizzare 28 alloggi per cittadini algheresi.
Bruno, come uomo politico, si trova a volte anche in situazioni difficili che, ci racconta, cerca di affrontare «con buon senso, entrando dentro proprio nei provvedimenti amministrativi, senza sorvolare perché davvero ci troviamo a difendere i beni che sono di tutti non sono i nostri, noi siamo soltanto amministratori».
Nel sindaco c’è l’«esigenza proprio di fare sintesi di fronte alla complessità del momento in cui viviamo (…) dove tu puoi essere parte di una risposta, e io credo che questa risposta la possiamo dare singolarmente ma anche collettivamente e dare una risposta collettiva significa vivere per un bene che vada al di là di noi». Risposte che, lui dice, gli sono state ispirate da Chiara Lubich e dal suo pensiero politico.