Rivelazioni musicali

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Ci sono persone – rare – nell’arte, che hanno il potere di lasciare chi le incontra senza parole. Si riesce soltanto a dire: questa è la musica. Ascoltando Andràs Schiff interpretare le ultime Sonate per pianoforte di Mozart o Vadim Repin il Concerto per violino e orchestra di Beethoven, si resta appunto muti. Davanti ad un vero carisma artistico – perché di esso si tratta -, per quanto sorretto da una tecnica prodigiosa, si sta come di fronte ad una persona che, per un dono speciale, incarna in sé non solo il compositore che esegue, ma l’idea stessa di cosa sia la musica. Schiff tratta Mozart come dovrebbe essere trattato: non il fanciullo ispirato che scrive senza fatica o il tormentato preromantico, ma – specie nella Sonata in re magg. K. 576 – come chi ha bisogno di esprimere un mondo interiore talmente ricco che il pianoforte non gli basta. Lo strumento ormai è un universo sonoro. Eppure, non c’è pesantezza, tutto è luminoso, come il tocco di Schiff che ha il coraggio, nel bis, di eseguire la logorata Marcia turca, rivelandola un gioiello primaverile. Solo i grandi sanno rivelare la musica. Accade lo stesso con il violino di Repin, che fa del suo strumento una voce ardita, appassionata, da far emergere un Beethoven gioioso, innamorato. Qui Ludwig freme di voglia di vivere e Repin, grazie ad una cavata energica, ad arcate intense, estrae un suono così ricco da far sentire la musica in tutta la sua potenza. Accompagnato da un’orchestra per nulla sottomessa, diretta da un sensibilissimo Valery Gergiev, il violinista esprime con la bellezza del suono, semplicemente, la Vita. Quando poi Gergiev ripropone la Quinta sinfonia beethoveniana, sforzando l’orchestra tra dinamismi accentuati, non è tanto Beethoven che lotta per l’affermazione del suo ideale, ma tutta l’umanità di sempre. La visione di Gergiev è ciclopica: si ascolti l’inizio dell’Andante con moto con le viole e i violoncelli a scandire il cammino dell’uomo lungo la storia e si avrà l’idea di come il direttore russo intenda sviscerare, con un suono corposo in ogni sezione, la fatica,ma anche la gioia di una vittoria sul dolore. Meravigliosa l’orchestra, tanto che la lettura di questo brano arcinoto sembra nuova. Come appunto i musicisti carismatici sanno fare. Tra le numerose versioni in cd, si consiglia: Beethoven, Concerto per violino e orchestra, dir. Muti, violino Repin, Wiener Philarmoniker DGG 2007. Sinfonia n. 5, dir. Carlos Kleiber, Wiener Philarmoniker. Mozart, Piano Sonatas, Andràs Schiff, Decca 2000.
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