Ritroviamo il ritmo
«Ma quando finirà questo caldo?». «Alla fine dell’estate», rispondo senza esitazione. Ai primi dell’inverno sento immancabilmente ripetere l’analoga domanda, a volte con tono angosciato: «Ma quando finirà questo freddo?». Lo stesso per le piogge d’autunno…
Urbanizzati, abbiamo perduto il senso dell’alternarsi delle stagioni e la pazienza che asseconda la dovuta durata dei tempi. Non consideriamo più la pioggia come salutare fecondatrice della terra, ma come fastidioso impedimento a muoverci per strada. Non sappiamo più che il caldo è necessario per la maturazione delle messi e quindi per la nostra sopravvivenza. Non c’è più alcuna relazione tra il banco del supermercato e i ritmi della natura: c’è ancora la frutta di stagione? Si può comprare tutto, in ogni giorno dell’anno e il prodotto è del tutto slegato dal campo e dall’avvicendarsi dell’estate e dell’inverno. La globalizzazione è penetrata fin nei tempi stagionali.
L’omologazione colpisce spesso anche le stagioni della vita umana: bambini scaraventati nel mondo degli adulti, persone di “una certa età” che vogliono mostrarsi giovani ad ogni costo. E inevitabilmente un certo appiattimento raggiunge lo stesso ambito della vita cristiana: i tempi liturgici dell’Avvento, della Quaresima, della Pasqua, segnano davvero il cammino dell’anno? Abbiamo ancora la consapevolezza di essere chiamati ad un autentico cammino di vita spirituale, con le sue tappe, le sue “stagioni”, fatte di momenti di slancio, di prova, di fecondità, dalla durata non prevedibili? Anche senza una fede religiosa la persona umana necessita di un percorso di vita interiore con i tempi “invernali” di incubazione, quelli dubbiosi della “primavera” o creativi dell’“estate”.
Perché non approfittare della pausa estiva per riappropriarci dei tempi e dei ritmi? A cominciare da quelli propriamente stagionali (e godiamocelo il caldo!), da quelli che scandiscono la giornata dividendola tra notte e giorno, mattina e sera. Fino a ritmare i momenti del silenzio e della conversazione, della preghiera e del gioco, alla conquista di un’armonia di vita che dà equilibrio e senso al nostro cammino.