Ritratti italiani nelle foto di Francesco Maria Colombo
Fotografare un soggetto in posa necessita di una particolare empatia tra l’autore e la persona ritratta. Saperne cogliere uno sguardo, un gesto, un’espressione che esprima qualcosa della sua personalità. È un’intimità che si deve instaurare, che può non essere immediata. Quando, però, ciò avviene la fotografia acquisisce una maggiore espressività e il suo impatto sullo sguardo dello spettatore si risolve in un invito a immaginare e a pensare alle ragioni dello scatto. Se si osservano attentamente, senza la fretta di passare alla successiva, ogni fotografia di Francesco Maria Colombo svela qualcosa del personaggio ritratto. Ciascuna delle sue immagini appare come un gesto meditato che corrisponde a un attimo di disattenzione del soggetto, che si è lasciato ritrarre quasi per errore. E proprio dentro quell’errore, dentro il cedimento del soggetto, si può cogliere il centro d’interesse delle fotografie. Come se si leggesse qualcosa dei loro pensieri, come se ogni bocca fosse sul punto di dire qualche cosa. Colombo ha immortalato personalità di ogni età della cultura italiana, dai 24 ai 104 anni. Sessanta in tutto, ritratti sia in bianco e nero, sia a colori. Un campionario di varia umanità tra attori filosofi, musicisti, scrittori e scienziati – fra questi: Toni Servillo, Dario Fo, Margherita Hack, Gillo Dorfles, Peppe Barra, Claudia Gerini,Valerio Mastandrea,Luciana Savignano,Bernardo Bertolucci -, tutti colti nel proprio contesto, nei luoghi a cui appartengono, nelle pose schive e riservate, o più spontanee, lasciati liberi di scegliere gli ambienti e le caratteristiche della propria raffigurazione.
“Sguardi privati. Sessanta ritratti italiani”, Tre Oci Tre Mostre/Giudecca fotografia. AVenezia, Casa dei Tre Oci, fino al 19 aprile.Catalogo edito da Skira.