Riscopriamo Fogazzaro
Cattolico coraggioso, impegnato ad esplorare la totalità dell’uomo
Il “Manzoni sensuale”, o il “D’Annunzio cattolico”, potremmo definirlo: Antonio Fogazzaro è tra le figure più rappresentative dell’Italia postrisorgimentale.
Il Triveneto, Vicenza in primis, ferve di progetti e iniziative per onorare il “suo” illustre letterato del quale, negli anni ’70 e ’80 (quando sul video si dava spazio alla cultura), la Rai trasmise, come sceneggiati, Malombra, Piccolo mondo antico, Piccolo mondo moderno e Il santo.
Per non ricordare film indimenticabili come Piccolo mondo antico con Alida Valli, diretto da Mario Soldati. Tutto ciò conferma la popolarità di Fogazzaro anche fra il grosso pubblico, ai suoi tempi come oggi.
Ma accanto al narratore delle passioni, dei contrasti sentimentali, degli eroi ed eroine tormentate o dei valori patriottici, c’è un Fogazzaro più profondo e problematico, più complesso e forse più attuale, da riscoprire. Quando pubblicò Il santo e Leila – messi all’Indice dalla Chiesa –, ebbe i suoi problemi con la gerarchia cattolica. Ma al di là delle contingenze storiche, l’autore di Daniele Cortis rimane un esempio coerente di scrittore d’ispirazione cristiana, impegnato a esplorare la totalità dell’uomo nella sua dimensione profonda, a volte contraddittoria e conflittuale.
Un cattolico coraggioso, avversato da massoni e laicismo liberale, come dai cattolici intransigenti. Accusato di flirtare coi cosiddetti modernisti, mai si identificò con loro, anche se ne stimò diversi e li ebbe per amici. Sospettato di darwinismo, tenne dotte conferenze a Parigi e Roma sulla conciliabilità della dottrina cattolica con un “certo”evoluzionismo moderato, che la Chiesa poi accettò.
Nel mirino del conservatorismo cattolico per il suo amore per Rosmini, in realtà studiò seriamente il filosofo e teologo roveretano, oggi riconosciuto come uno dei grandi del pensiero cristiano. Quanto alla condanna degli ultimi romanzi, Fogazzaro la accettò con obbedienza e si confermò figlio fedele della Chiesa. Una coerenza e una libertà di spirito che dimostrò pure nell’attività pubblica, come amministratore locale e parlamentare. Altro aspetto poco noto, che il centenario è chiamato a riscoprire.