I rischi del “sempre connesso”
Cellulare e Personal Computer sono diventati veri e propri uffici ambulanti, strumenti utili al fine di conciliare famiglia, lavoro ed esigenze personali, ma che facilmente possono avere l’effetto contrario.
Grazie alla costante innovazione tecnologica è possibile per molte professioni lavorare da casa, andare in ferie senza vedersi rinviare le ferie, avere in un piccolo e compatto dispositivo tutte le informazioni da afferrare in qualsivoglia emergenza, ridurre gli incontri di lavoro e purtuttavia lavorare in team.
Le aziende, disposte a fornire questi ausili, hanno accettato che alcune funzioni lavorative possano essere svolte anche fuori dall’ufficio. Ma questa connessione costante che entra nella vita privata delle persone rischia di non trovare alcun limite se datore di lavoro e collaboratore non stabiliscono chiari confini a riguardo e li rispettano.
La continua ingerenza nella vita privata di email e telefonate di lavoro crea in molti la percezione che non si è più padroni della propria vita. Da una generale sensazione di sovraffaticamento si passa alla difficoltà di organizzare il tempo libero, gustarsi una festa, fare programmi.
Ne risente la vita personale, familiare, quella intima e relazionale, ed anche l’attenzione che si pone all’interlocutore non può essere mai piena se uno sguardo e un orecchio sono sempre tesi ad un’altra cosa che si sovrappone. Si dice infatti che quando si è disponibili per tutti in verità non si è disponibili per nessuno.
Quando il sovraccarico è troppo, il peso delle prestazioni lavorative genera nel medio e lungo tempo gravi rischi per la salute mentale delle persone. Lo sviluppo di disturbi legati allo stress lavorativo è lento è inequivocabile: si sottovalutano le pressioni di quella che viene considerata una normale routine lavorativa e ci si accorge di come stanno le cose quando ormai si è nel vortice e occorre correre ai ripari. Le conseguenze si ripercuotono non solo sulla vita familiare, ma anche sull’azienda e sulla società intera.
Sviluppare modalità creative per far fronte alle situazioni stressanti è una strategia che funziona nel breve tempo. Alla lunga non è possibile chiedere al proprio organismo di rimanere in tensione costante senza che si crei uno squilibrio a qualche livello. Come si evince dal discorso, non è la tecnologia in sé ad essere pericolosa ma è l’uso sconfinato o irrispettoso che se ne fa.
Inoltre in questo discorso entrano in gioco anche altri fattori quali: lo stile di leadership assunto dalla direzione, le abilità socio-relazionali, lo sviluppo di competenze, la formazione costante, l’avvalersi di strategie e strumenti utili a creare un ambiente di lavoro salubre, le filosofie di riferimento.
Alcune persone scelgono ancora oggi di non essere costantemente connesse, a prescindere dal tipo di lavoro, restano volentieri fuori dai social o non possiedono cellulari, o se obbligati a possederlo non ne utilizzano le App. E tra i vantaggi di questa scelta annoverano: la gioia di gustarsi appieno il tempo libero senza interferenze e la sensazione che gli appartenga; la minor incidenza di disdette negli appuntamenti legata alla non raggiungibilità istantanea; una maggiore sensazione di controllo sulla propria vita ed una più profonda qualità delle relazioni intraprese.