Riscatto anni universitari, nuove agevolazioni
Finalmente, a seguito dell’entrata in vigore della legge n.26/2019, sarà molto più conveniente riscattare gli anni per la laurea.
Con questa nuova agevolazione, sarà possibile ottenere il riconoscimento di più anni di contributi per poter anticipare l’accesso alla pensione, o anche per aumentare il montante contributivo e incrementare l’importo della pensione futura. Il D.L. n. 4/2019 convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019, ha infatti introdotto la possibilità, ad un costo molto ridotto e rateizzabile, di riscattare gli anni del corso di laurea estendendo a tutti la possibilità di riscatto agevolato rispetto al previsto tetto che non lo consentiva agli over 45. In pratica con il D.L. 4/2019 c’è la reale convenienza di pagare un importo fisso per ogni anno di corso di laurea, con l’effetto di incrementare gli anni di contribuzione. Vediamo meglio come funziona.
Le opzioni da valutare
Nel riscattare la laurea, l’interessato deve decidere se ricorrere al metodo ordinario o a quello agevolato appena introdotto dalla Legge 26 del 2019. Con il metodo ordinario ci sarà un costo più elevato da affrontare ma con il vantaggio che quanto sborsato sarà riconosciuto sulla pensione futura, mentre con il nuovo metodo agevolato si risparmierà notevolmente ma il riscatto sarà utile esclusivamente per aumentare gli anni di contributi e quindi per arrivare all’età pensionabile.
Il costo del riscatto
Questo nuovo metodo di riscatto si definisce “agevolato” perché il relativo costo dell’operazione è considerevolmente più basso rispetto a quello ordinario: nel dettaglio, chi ne usufruisce pagherà un importo di euro 5.241,30 per il riscatto di ogni anno di studio universitario. Complessivamente, quindi, per il riscatto di una laurea triennale si dovrà affrontare un costo di euro 15.723,90, mentre per una laurea magistrale la spesa sarà di euro 26.206,50. Tale costo del riscatto agevolato verrà calcolato con le modalità oggi previste per quello laurea per gli inoccupati e cioè moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.878 euro nel 2019, e pertanto per una spesa di 5.240 euro circa per ogni anno riscattato.
Quali periodi riguarda
La nuova agevolazione prende in considerazione solo gli anni di corso dal 1996. Ovviamente sarà possibile riscattare anche gli anni precedenti, ma il costo sarà considerevolmente più elevato. Inoltre è stato chiarito che potranno usufruire del riscatto agevolato anche coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.
I titoli riscattabili
La nuova norma prevede che per raccogliere contributi utili ai fini della pensione, è possibile riscattare il diploma universitario (2-3 anni di durata), la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico, il diploma di specializzazione post-laurea, nonché il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps). E’ importante evidenziare che sarà possibile chiedere il riscatto anche di periodi parziali, più brevi rispetto alla durata legale del proprio corso di studio.
Come fare domanda e il pagamento
Chi fosse interessato al nuovo riscatto agevolato potrà rivolgersi ai Caf, patronati, o anche agli sportelli dell’Inps. Sarà possibile presentare la domanda di riscatto anche online attraverso il canale telematico istituzionale dell’Inps. Non appena la domanda viene accettata sarà necessario versare il costo del riscatto, anche in 120 rate mensili, utilizzando gli appositi bollettini Mav inviati dall’Inps insieme al provvedimento di accoglimento. I bollettini possono essere pagati presso qualsiasi sportello bancario senza costi aggiuntivi e presso tutti gli uffici postali, pagando la commissione postale vigente oppure utilizzando il Mav online con richiesta di addebito diretto sul conto corrente. Inoltre il costo sarà deducibile fiscalmente per poter avere anche un notevole risparmio sulla dichiarazione dei redditi.