Ripartire da Fukushima
Il contadino spera di vendere le sue pere nonostante la contaminazione.
Un agricoltore giapponese sta selezionando i fiori del proprio frutteto per ottenere un miglior prodotto da vendere nel prossimo autunno. L’impianto sorge a circa quaranta miglia dalla centrale nucleare di Fukushima e dovrebbe trovarsi all’esterno della zona contaminata dalle radiazioni. Purtroppo il “fuoco atomico” non è ancora sotto controllo nei reattori danneggiati e gli sforzi per domarlo sono risultati a tutt’oggi insufficienti. Le conseguenze dell’avvenimento, intanto, si sono ripercosse in tutto il pianeta andando ben al di là del pur devastante fenomeno fisico. In seguito a ciò, come sappiamo, si sono infatti prodotti profondi ripensamenti nella politica energetica di molti Paesi, a cominciare dal nostro e dalla Svizzera.
Mentre ammiriamo la stoica determinazione con cui i giapponesi stanno cercando di superare la tragedia di Fukushima, non possiamo che rallegrarci per il nuovo impulso, derivato da questo avvenimento, a sviluppare i “sistemi verdi” per la produzione di energia, come l’eolico e il solare, ai quali si spera di affidare porzioni sempre più cospicue dei nostri bisogni energetici.