Rio 2016, è iniziato il viaggio della torcia olimpica
Ricordate la scena dell’accensione del tripode in occasione delle Olimpiadi di Atlanta del 1996? Janet Evans, nuotatrice statunitense vincitrice in carriera di 4 medaglie d’oro olimpiche, si avvicina al punto dove dovrà innescare il meccanismo che accenderà il calderone presente nel Centennial Olympic Stadium. Qui, però, appare improvvisamente, quasi dal nulla, il grande Muhammad Ali, l’indimenticabile ex campione di boxe che, combattendo contro il tremore provocato dal morbo di Parkinson, accende la propria torcia avvicinandola a quella della Evans. Poi, dopo un lungo e commosso tributo del pubblico, Alì da simbolicamente il via alle Olimpiadi del centenario. Un vero e proprio colpo di scena, difficile da dimenticare. Un momento emozionante, che resterà scolpito per sempre nelle menti degli appassionati di sport. E non solo.
L’accensione del tripode durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi è un momento che porta sempre con sé qualcosa di “magico”. Un attimo ricco di suspense, in cui tutti gli spettatori sono in attesa di scoprire chi sarà l’ultimo tedoforo del viaggio della fiamma olimpica. È così dal 1936, cioè da quando, in occasione dei Giochi di Berlino, è stata istituita questa staffetta in cui vari tedofori si passano il “fuoco sacro” acceso in Grecia, la patria dei Giochi olimpici dell’antichità. Quest’anno, in particolare, ricorrono 80 anni esatti da quella prima volta, e giovedì mattina, nel corso di una coreografica cerimonia che si è svolta a Olimpia, il rito si è ripetuto un’altra volta. La prima sacerdotessa del Tempio di Era, impersonata dall’attrice greca Katerina Lehou, ha acceso il “fuoco di Olimpia” sfruttando, come da tradizione, uno specchio parabolico concavo fatto apposta per concentrare i raggi del sole.
Poi, poco dopo mezzogiorno, ha consegnato un ramoscello d’ulivo al primo tedoforo, Eleftherios Petrounias, un ginnasta greco che lo scorso anno ha vinto il titolo mondiale agli anelli, ed ha acceso un esemplare della fiaccola realizzata dal comitato organizzatore delle Olimpiadi di Rio 2016 che Petrounias teneva nella mano destra. L’atleta ellenico ha poi passato il testimone a Giovane Gávio, due volte campione olimpico di pallavolo con il Brasile, il Paese sudamericano che ospiterà i Giochi nel prossimo mese di agosto. Da quel momento è così cominciata ufficialmente la “staffetta della torcia olimpica” che, dopo aver percorso quasi una settimana sul suolo ellenico (tra i tedofori anche un rifugiato siriano che ha chiesto asilo politico in Grecia), porterà il fuoco sacro in Svizzera, con tappe previste sia a Losanna, dove hanno sede il Comitato Olimpico Internazionale e il Museo Olimpico, sia a Ginevra, dove si trovano le Nazioni Unite.
Da lì, il 3 maggio, la fiaccola olimpica farà rotta verso il Brasile, dove sarà portata in giro per le strade della nazione ospitante i Giochi, passando di mano in mano in una staffetta emozionante e altamente simbolica. Si parte da Brasilia, la capitale, e si arriva a Rio de Janeiro il 4 agosto, il giorno prima dello svolgimento della cerimonia inaugurale dei trentunesimi Giochi olimpici dell’era moderna. Durante questo viaggio, lungo oltre 20 mila km, saranno toccate ben 328 città, in un percorso che, assicurano gli organizzatori, porterà la fiaccola a passare a pochi km di distanza dalle abitazioni del 90% della popolazione carioca. Circa 12 mila fortunati tedofori (campioni dello sport, celebrità, ma soprattutto gente comune), avranno l’onore di passarsi di mano in mano il fuoco sacro di Olimpia, che arderà nella bella torcia ideata per l’occasione dagli organizzatori di questa edizione dei Giochi a 5 cerchi.
Una torcia che, quando è spenta, è chiusa ed è di colore bianco, ma il cui fusto (realizzato in alluminio riciclato) si espande di 5-6 cm quando la fiamma è accesa al suo interno. In questo modo, il gas permetterà l’apertura di una serie d’inserti in resina colorata, linee ondulate che lasceranno intravedere sfumature colorate che ricordano il Brasile. Colori come il blu del mare, come il verde delle foreste o come il giallo del sole, in altre parole proprio quelli della bandiera nazionale del Paese ospitante. Insomma, nei prossimi mesi ci arriveranno nelle case le immagini di quest’affascinante viaggio, che terminerà solo con l’accensione del tripode nella cerimonia di apertura dei Giochi di Rio 2016 in programma allo stadio Maracanã, alle 20.00 ore locali (l’una di notte in Italia), di venerdì 5 agosto.
Un viaggio la cui organizzazione richiede uno sforzo davvero imponente, nel quale c’è anche un tocco di … italianità! La relativa gara indetta dal Comitato Olimpico Internazionale, infatti, è stata vinta per l’occasione dalla società italo-brasiliana Cerimonias Cariocas 2016, società che peraltro avrà anche il compito di allestire le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi di Rio, e il cui amministratore delegato è proprio un nostro connazionale, il veronese Andrea Varnier.