Rimpatriato mentre attendeva il permesso di soggiorno
Il provvedimento favorevole, emesso dal giudice di pace di Trapani, non basta a far rimanere in Italia Ben Salem Sofien, tunisino, di 30 anni, che da alcuni anni vive a Vittoria.
Una vicenda strana, la sua. Ben Salem Sofien si era recato al commissariato di Vittoria per chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, che però era scaduto da tempo. Aveva con sé un contratto di lavoro e, per questo, poteva chiedere ed ottenere quel permesso di soggiorno. Poiché era clandestino, è stato fermato e trasferito all’ex Cie di Trapani, oggi Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio). Il 4 ottobre scorso è stato emesso il provvedimento del Questore di Ragusa, che ne disponeva il “trattenimento” presso l’ex Cie di Trapani.
Il giovane tunisino, però, ha presentato un ricorso. Lo ha fatto il legale Giuseppe Novara di Trapani che lo ha assistito insieme all’avvocato Salvatore Miccoli di Vittoria.
L’istanza di riesame del provvedimento è stata accolta dal giudice di pace di Trapani il 12 novembre. Ma quando l’avvocato Novara si reca al Cpr, scopre che il giovane tunisino non c’è più. È stato rimpatriato due giorni prima.
Un provvedimento “normale” per la Questura di Trapani, perché c’era un provvedimento di espulsione che è stato eseguito. Una procedura del genere è stata adottata molte altre volte e la Tunisia è uno dei pochi Paesi con i quali ci sono accordi per i rimpatri.
Peccato che, appena due giorni dopo, il provvedimento sia stato sospeso da un giudice di pace. Ma Ben Salem, nel frattempo, era tornato a casa.
«Le procedure per farlo ritornare in Italia, adesso, sono lunghissime e complicate – ha detto l’avvocato Salvatore Miccoli – si rischia di farlo rimanere in Tunisia per mesi».
Dalla Questura di Ragusa, però, fanno sapere che Ben Salem non ha, allo stato attuale, i requisiti per rimanere in Italia. Era clandestino dal 2015, sarebbe dovuto rientrare nel suo Paese. Quando si è presentato per richiedere il permesso di soggiorno, si è scoperto che c’era già un provvedimento di espulsione, che è stato eseguito. Ben Salem, di fatto, non avrebbe potuto nemmeno chiedere quel permesso di soggiorno perché non avrebbe dovuto trovarsi sul territorio nazionale. Se rientrerà in Italia, dunque, per lui potrebbe scattare un nuovo provvedimento di espulsione.
Una vicenda come altre, in un’Italia oggi più che mai alle prese con i problemi legati alla presenza degli stranieri.
«Auspico che si facciano delle verifiche su questo provvedimento di espulsione – commenta l’avvocato Salvatore Miccoli – che è stato eseguito prima che arrivasse il giudizio che è stato invece positivo per il cittadino straniero. Non gli è stato concesso nemmeno di essere presente per l’udienza che lo riguardava. Ora, seguendo le procedure di legge, non potrà rientrare in Italia prima di qualche mese, pur avendo un regolare contratto di lavoro ed avendo i requisiti per poter restare nel nostro Paese. È normale che accada questo? Spero che questa vicenda non passi sotto silenzio, trattandosi di uno straniero a cui, presso il Cpr, era stato assegnato semplicemente il numero 31».