Rimboccarsi le maniche

Medici, ingegneri, volontari: l'Emilia Romagna lancia un appello. Servono forza lavoro e anche persone capaci di ascoltare e consolare
Terremoto in Emilia

Protezione civile, Vigili del fuoco, gruppi scout e soprattutto tanti e tanti volontari: sono loro i protagonisti di queste ore nelle zone dell’Emilia colpite dal sisma. A San Felice sul Panaro, così come a Medolla, si scava tra le macerie per trovare ancora qualcuno vivo, nelle tensostrutture si continuano a offrire pasti caldi agli sfollati, nei parchi si montano tende e brandine per dare un posto letto a tutti coloro che oramai hanno la casa distrutta o inagibile.
 
È un lavoro infinito quello che tutte le forze insieme, dello Stato e del volontariato e associazionismo, stanno cercando di portare avanti. Sono arrivati uomini da tutta Italia; gli stessi giovani dei Paesi terremotati, che oramai non vanno più a scuola, sono stati intercettati per stare un po’ nelle tendopoli, per prendersi cura delle persone anziane e giocare con i bambini spaventati.
 
C’è bisogno di forza lavoro, ma anche di persone capaci di ascoltare e consolare. Le esigenze in questo momento sono molteplici e quindi è bene rivolgere un appello a tutti coloro che desiderano impegnarsi in prima linea in questa situazione d’emergenza: chi vuole prestare servizio di collaborazione e aiuto come volontario nelle zone terremotate è bene che si metta in contatto con la Protezione civile della propria città o direttamente dei comuni terremotati.
 
Ad oggi le necessità più impellenti sono la presenza di tecnici accreditati, medici e psicologi che possano svolgere servizio nella zona colpita dal sisma; anche questi è bene che si mettano in contatto con la Protezione civile specificando la propria competenza e disponibilità .
 
«Sono tanti i pazienti – spiega Nunzio Borelli, medico – che vengono a chiedermi medicinali e in modo particolare calmanti perché non riescono a reggere la continua tensione e angoscia; si tratta di persone di tutte le età che hanno anche crisi di panico dopo le continue scosse»; Nunzio, così come altri dottori, dallo scorso 20 maggio continua costantemente senza tregua a svolgere la sua professione al fianco dei cittadini.
 
«Oggi sono stato a Guastalla (in provincia di Modena) – mi dice Giovanni Saccani, architetto di Parma – perché la Protezione civile ha bisogno di aiuto nel valutare l’agibilità o meno di numerosi edifici, case, capannoni industriali; in questo momento posso mettere la mia professionalità al servizio dei più bisognosi».
 
Nunzio e Giovanni con le loro competenze, insieme a tutti i volontari in azione, dicono a tanti altri che, per chi vuole, c’è spazio per rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro.
 
In queste ore difficili per le persone colpite dal sisma, stiamo raccogliendo contributi per far fronte alle loro necessità materiali.

Chi desidera contribuire, può utilizzare i seguenti riferimenti:

INTESTATARIO: Associazione Solidarietà
BANCA: Cariparma Crédit Agricole
CODICE IBAN: IT34F0623012717000056512688
CAUSALE: Terremoto in Emilia Romagna

Con Carte di Credito:
Versamenti tramite PAYPAL ai Link presenti sul sito www. Solidarietaonlus.org
con la
Causale: Terremoto in Emilia Romagna.

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