Rimanere nell’amore
Con la nostra vita tracciare una scia di luce.
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Che vuol dire «rimanere nell’amore», nella nostra giornata? Come limite minimo, qualcuno potrebbe anche intendere il non fare nulla che sia contro l’amore; e sarebbe già qualcosa. Ma evidentemente questa espressione indica qualcosa di più, di positivo, di dinamico: l’amore per Dio e per ogni uomo ci spinge, nelle più varie circostanze, a prodigarci in piccole o grandi azioni, con crescente fantasia. All’inizio, magari, riusciamo a ricordarci e a rimanere in questa realtà solo per brevi attimi. Ma già questo è importante, perché è come se dovessimo tracciare con la nostra vita una scia di luce. Ogni atto d’amore è un punto luminoso che mettiamo; poi la misericordia di Dio riempie i vuoti e unisce i vari punti in una linea continua. Intanto noi cresciamo, e i punti si moltiplicano, e la nostra vita diventa capace di diffondere attorno molta luce e calore.
Quel che si aspetta Dio da noi, più che grandi atti di virtù o imprese eroiche e più ancora della fedeltà scrupolosa ai suoi insegnamenti, è proprio il nostro amore per lui, che trabocca sugli uomini. È un Padre che attende che noi iniziamo e continuiamo con lui, in mille modi, quel dialogo personale che durerà oltre la morte.
Il nostro amore può essere rivolto a Dio o agli uomini e permeare il nostro rapporto con tutte le creature; ma il rimanere in questa realtà umano-divina dell’amore porta sempre come conseguenza un «rimanere in Dio». E questo non è un bel modo di dire, né un restare in qualche modo in contatto con lui, come qualcuno cui si pensa e cui si vuole bene; ma è una comunione che arriva alla totalità del nostro essere.
Ci sono mille circostanze che ci possono far uscire da questa realtà. Ad esempio, quando ci avviciniamo a qualcuno pieni di buona volontà e con tutto l’amore di cui siamo capaci, è sempre una ferita dura se ne riceviamo in risposta odio, antipatia, o anche solo indifferenza. Oppure ci può succedere che venga mal interpretato quello che noi facciamo; e nascono incomprensioni. Non è facile allora ricordarsi che, indipendentemente da ogni possibile chiarimento, quel che vale è, comunque, «rimanere nell’amore».
Molti di noi hanno conosciuto maldicenze, insulti, prese in giro e imbrogli di ogni tipo. Molti sanno cosa significhi l’orgoglio ferito, l’umiliazione, la voglia di ripagare con la stessa moneta, o la rabbia sorda dell’impotenza, anziché restare nella novità del regno di Gesù. Ma chi riesce a «rimanere nell’amore» impara a perdonare, a rendere bene per male, a pregare per chi ci perseguita, e a dare il doppio di quello che ci viene chiesto, a vivere insomma tutto il Vangelo.