Rileggere il passato
Rileggere il passato con la parola giusta
Lo spettacolo è parte di “La stagione inquieta della Repubblica”, progetto di memoria sul quinquennio 1969-1974. Nel 2019, infatti, ricorrono il 45° anniversario della strage di Piazza della Loggia e il 50° anniversario di Piazza Fontana. Il ricordo dei due eventi si fa occasione per una lettura del passato recente che ripercorre la fitta e intricata catena di eventi, circostanze politiche, sociali e culturali nella quale maturò la strategia dell’eversione e della lotta armata. La parola giusta non è un mero esercizio di memoria storica. Traccia piuttosto la parabola di una persona comune, la storia quotidiana di una donna, che per alcune coincidenze vede drammaticamente intrecciarsi la sua vita con i fatti inquietanti di Milano e di Brescia. Se dall’impatto con le vicende del 12 dicembre 1969 e del 28 maggio 1974 scaturiranno dolore e rabbia, sarà altrettanto forte la voglia di riscatto. A questo desiderio di resistere e di immaginare un futuro giusto, darà voce il talento narrativo e la vibrante passione civile di Lella Costa. “La parola giusta” con Lella Costa, regia Gabriele Vacis, drammaturgia Marco Archetti, scenofonia, luminismi e stile Roberto Tarasco. Coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Centro Teatrale Bresciano. A Milano, Piccolo Teatro Grassi, dal 2 al 6/10,
Piccoli crimini coniugali
Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe. Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai quindici anni si trovano a vivere un, apparentemente, tranquillo menage familiare. Un piccolo incidente domestico, in cui Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettuali, perde completamente la memoria, diventa la causa scatenante di un sottile e distruttivo gioco al massacro. Il testo di Éric-Emmanuel Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche, ora taglienti, uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale. “Piccoli crimini coniugali” di Éric-Emmanuel Schmitt, adattamento e regia Michele Placido, con Michele Placido e Anna Bonaiuto, scene Gianluca Amodio, costumi Alessandro Lai, luci Pasquale Mari, musiche Mauro Di Maggio & Luna Vincenti. Produzione Goldenart Production. A Roma, Teatro Quirino, dall’1 al 13/10. In tournée.
Quei rumori fuori scena
Valerio Binasco affronta un cult del teatro contemporaneo dell’inglese Michael Frayn, celebrazione delle goffe imprese di una compagnia di scalcagnati teatranti, un testo che meglio svela, con affettuoso sarcasmo, le dinamiche che si nascondono dietro a uno spettacolo teatrale. In tre atti, allestimento, debutto e tournée di una farsa d’intrighi: gli spettatori assistono alla prova generale della pièce, congegno perfetto di entrate e uscite, ma anche di divertenti equivoci. La quotidianità del teatro lascia spazio alla sua natura istrionica: il pubblico si trova a sbirciare dietro le quinte, tra animate ripicche e rivalità. Interruzioni, errori, crisi di nervi, tensioni, amorazzi e riappacificazioni potrebbero compromettere definitivamente la recita della commedia, ma nonostante tutto, si va in scena e con grande successo. “Rumori fuori scena”, di Michael Frayn, traduzione Filippo Ottoni, regia Valerio Binasco, con (in ordine alfabetico) Francesca Agostini, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Giordana Faggiano, Elena Gigliotti, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli, Ivan Zerbinati, scene Margherita Palli, costumi Sandra Cardini, luci Pasquale Mari. Produzione Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale. A Torino, Teatro Carignano, dal 7 al 27/10. In tournée.
Giovani registi dell’Accademia Silvio d’Amico
Prosegue per il terzo anno consecutivo la collaborazione tra il Teatro di Roma e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico con quattro spettacoli della Compagnia dell’Accademia, in scena a Roma, Teatro India. L’iniziativa congiunta vuole favorire l’inserimento delle nuove generazioni nel panorama artistico-culturale ponendosi come uno spazio in cui sperimentare e sviluppare l’energia creatrice delle giovani leve. Dopo Sul Lago nero, regia di Paolo Costantini, e La ballata dei babbaluci, regia di Marco Fasciana, i prossimi in scena sono: Una bellissima domenica a Creve Coeur, di Tennessee Williams, regia di Tommaso Capodanno, il 5/10, e Le lacrime amare di Petra von Kant, di Rainer Fassbinder, regia di Federico Gagliardi, il 6/10. La prima racconta il rapporto con la solitudine di quattro ‘zitelle’ che, quasi per caso, si incontrano in una poverissima casa di periferia, nell’America degli anni ’30, figure di marginali, solitari, desiderosi d’amore e attenzione. Williams è un autore con un mondo segnato dal rimorso, dal rimpianto, dall’illusione, ma illuminato dalla forza rigenerante e consolatoria del teatro. Nel secondo, uno dei capolavori della sterminata filmografia fassbinderiana, emerge con grande forza l’ardore di un cuore innamorato che tenta di dimostrare la tensione verso l’altro, quel naturale bisogno di vivere per e con l’altro. Una storia di donne che è soprattutto una storia di dipendenza e potere, ma anche una dolorosa presa di coscienza.