Rigopiano un anno dopo

Scosse di terremoto, black out e la valanga che distrusse l'albergo di Farindola: il 18 gennaio 2017 mise la regione verde d’Europa, e l'Italia intera, di fronte alle proprie fragilità strutturali.
Quel che resta dell'hotel Rigopiano

L’Abruzzo ricorda il 18 gennaio 2017. Una data impressa nella memoria collettiva e caratterizzata prima dalle quattro scosse di magnitudo oltre i 5 gradi e poi dalla valanga sull’hotel Rigopiano in provincia di Pescara che spezzò la vita di 29 vittime: di certo il giorno più lungo e il momento più difficile della gestione dell’emergenza maltempo che aveva colpito tutta la regione Abruzzo in quei giorni, a cui si aggiunse il black out elettrico di molte zone.

Per commemorare Rigopiano oggi il Comitato delle vittime, composto da superstiti e familiari degli scomparsi, ha organizzato una giornata di commemorazione. Dopo un primo momento di raccoglimento davanti al punto in cui sorgeva l’hotel, una fiaccolata si dirigerà a Farindola per assistere alla celebrazione dell’arcivescovo di Pescara Tommaso Valentinetti in ricordo delle 29 vittime, mentre nel pomeriggio, nel Palazzetto dello Sport di Penne, l’arcivescovo benedirà 29 piante di leccio che saranno poi sistemate nei pressi della Cittadella dello Sport.

Ma ad un anno di distanza l’Abruzzo sembra ancora far i conti con le fragilità di un territorio e delle sue infrastrutture non in grado di far fronte alle situazioni di emergenza. Lo dimostra il maltempo che si è abbattuto nei mesi successivi nella regione causando smottamenti, strade dissestate e allagamenti. Lo conferma di fatto la regione Abruzzo che, dopo Rigopiano, si è dotata di una Carta per la localizzazione del pericolo valanghe, che sarà pronta solo tra tre anni. Nel frattempo sono state prese misure cautelative in materia di edificazione e realizzazione di impianti e infrastrutture ai fini residenziali, produttivi e turistici.

Ma buone nuove arrivano anche dal territorio che si organizza. Tra le azioni vi è la nascita, lo scorso giugno, del “Par”, ovvero il “Patto per l’Abruzzo resiliente”, promosso da singoli e associazioni con l’obiettivo di ridisegnare le necessità della regione sui temi di sicurezza nelle scuole, sul rapporto tra economia e territorio. Il Par è stato promosso da sei madri che, all’indomani del 18 gennaio, si sono attivate per creare una rete che ponesse l’attenzione su criticità della regione da anni sottovalutate quali maltempo, rischio idrogeologico, frane e sismi, solo per citarne alcuni.

Infine, sempre in questi giorni verrà riaperto il tratto della strada provinciale “86 del Vasto” che da Assergi conduce al santuario di S.Pietro della Ienca, luogo particolarmente caro a Giovanni Paolo II e anch’esso danneggiato il 18 gennaio 2017.

 

 

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