A Vedelago (Treviso) i rifiuti sono considerati una ricchezza. Il sindaco Paolo Quaggiotto: dare priorità alle esigenze della gente e dell'ambiente
Sul fronte dei rifiuti, di comuni virtuosi ce ne sono tanti, da Nord a Sud. A Vedelago, 17 mila abitanti in provincia di Treviso, ad esempio, la differenziata è al 72 per cento. In questo comune, tuttavia, un Centro riciclo privato raggiunge percentuali di recupero del 99 per cento. Ma perché c’è uno scarto tra la differenziata comunale e quella del Centro? «Come comune – spiega il sindaco Paolo Quaggiotto (Lega Nord) – siamo inseriti nel Consorzio di bacino Tv3, che si è posto l’obiettivo dell’80 per cento. Al momento, separiamo il 72 per cento dei rifiuti. Il restante 28 per cento va nel centro per il trattamento dei rifiuti, dove viene effettuata un’altra separazione del secco, pari al 50 per cento, che consente un ulteriore recupero dei materiali. È stato modificato anche il sistema della tariffazione, che tiene conto del numero dei conferimenti che si fanno. In pratica, si paga in base a ciò che si conferisce, così la gente è ulteriormente stimolata a separare i rifiuti. Se questo metodo funziona, lo sapremo a luglio, ad un anno dall’avvio».
Col brevetto del Centro riciclo, invece, spiega il sindaco Quaggiotto, «si arriva al cento per cento, eliminando discariche e inceneritori perché si creano sostanze inerti con cui realizzare elementi di arredo urbano. Si ricicla tutto, non c’è inquinamento delle falde acquifere e dell’aria, come accade quando ci sono i termovalorizzatori e gli inceneritori, che necessitano di discariche “tattiche” nelle quali gettare le ceneri, e si evitano le polemiche, che in questo periodo dalle nostre parti sono molto forti».
Siccome il Comune non gestisce direttamente la raccolta dei rifiuti, che è affidata ai Consorzi, divenuti Autorità di bacino, adesso, aggiunge Quaggiotto, «cercheremo di far utilizzare questa nuova tecnologia, in modo da creare una filiera virtuosa, che determini i benefici che tutti vogliamo, in particolare per quanto riguarda la compatibilità ambientale. Al momento, stiamo portando avanti un’opera di convincimento in tal senso presso l’Autorità di bacino. Secondo noi, è una necessità: sia dal punto di vista economico, perché comporta un abbattimento dei costi, che per un’azione virtuosa nei confronti dell’ambiente».
L’obiettivo di questi organismi pubblici, ma anche delle aziende private che gestiscono il ciclo dei rifiuti, afferma il sindaco di Vedelago, «deve essere il bene della comunità, non solo la quadratura dei bilanci. Purtroppo, la mia sensazione è che non sia sempre così. È quindi arrivato il momento che facciano un passo indietro, che vengano superate queste logiche particolari con un passaggio culturale finalizzato ad un’azione benefica ad ampio raggio, affinché tutti possano godere dei benefici apportati dalle nuove tecniche di smaltimento dei rifiuti. Soltanto così, diceva qualcuno, potrà esserci vero sviluppo, ma su questi argomenti, adesso, si fanno le barricate. Purtroppo, sappiamo bene come operano le ecomafie. Nonostante alcuni residui del vecchio modo di far politica, nella nostra provincia il partito che amministra sta progettando un nuovo modo di gestire i rifiuti. Mi auguro che, al di là delle logiche partitocratiche, questo partito si faccia carico realmente delle istanze dell’ambiente».
La speranza, conclude Quaggiotto, è che «anche nel nuovo piano regionale dei rifiuti, al momento di redigere il bando per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti, superando vecchie logiche, ci si faccia realmente carico delle istanze ambientali, prevedendo l’utilizzo di queste nuove tecnologie di smaltimento».