Rifiuti: Italia virtuosa

Nel rapporto “Comuni Ricicloni 2020” di Legambiente, quasi 600 comuni italiani sono al top nella gestione dei rifiuti. Le regioni più avanzate sono Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Migliora il Sud Italia, stabile il Centro. In generale, il nostro Paese una volta tanto brilla in Europa perché riusciamo a riciclare il 79% dei rifiuti, più del doppio della media Ue
Il sogno di tutti i sindaci: avere una percentuale bassissima di rifiuto indifferenziato. In Italia ci sono quasi 600 Comuni che hanno raggiunto questo traguardo. Sono 598 per la precisione, i cosiddetti Comuni ricicloni, con una indifferenziata al di sotto dei 75 chilogrammi a testa all’anno.Legambiente ha deciso anche quest’anno di premiare queste amministrazioni virtuose, insieme ad altre eco-amministrazioni locali. Le ha messe in evidenza nel nuovo rapporto Comuni Ricicloni 2020 attraverso una classifica da cui emerge che sono in aumento le città sostenibili, 51 in più rispetto allo scorso anno.

Il Nord Est spicca in cima alla classifica grazie al porta-a-porta. Infatti, le Regioni più virtuose sono il Veneto (con 168 Comuni, pari al 30% del totale), il Trentino Alto-Adige (78 comuni pari al 28% del tot.) e il Friuli Venezia Giulia con 48 Comuni (22% del totale). In questo territorio i Comuni totalmente free dai rifiuti sono Pordenone, Trento, Treviso e Belluno.

In tutto il Nord, però, in generale la situazione peggiora rispetto allo scorso anno (dal 77 al 73% di comuni virtuosi), anche se la Lombardia cresce da 85 a 107 Comuni.

Il Sud migliora e continua a prendere punti passando da 84 a 122 Comuni virtuosi (il 20,4% del totale). In particolare la Campania sale da 23 a 36 Comuni (7% del totale), l’Abruzzo da 15 a 38 (12% del tot.) e la Sicilia che passa da 0 a 8 comuni (2% del tot.)

Il Centro Italia invece resta “immobile”: i Comuni virtuosi rappresentano solo il 6,5% del totale di quelli in classifica.

Secondo l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la produzione dei rifiuti nel nostro Paese rimane ancora alta: 499,7 chilogrammi a testa all’anno. Ma la notizia ottima è che la raccolta differenziata in media a livello nazionale arriva ad oltre la metà dei rifiuti prodotti (58,1%). Bisogna lavorare sul forte divario che c’è tra Nord (67,7%), Centro (54,1%) e Sud (46,1%).

In conclusione i dati sono confortevoli perché ci pongono in una posizione di vantaggio in Europa. Legambiente infatti sostiene che l’Italia è “campione dell’economia circolare” perché riusciamo a riciclare il 79% dei rifiuti, più del doppio della media Ue, che si ferma al 38%.

Cosa vuol dire? Il Belpaese cerca di non sprecare le risorse, ma recupera le materie prime per rimetterle nel ciclo produttivo riuscendo ad arrivare a 88 miliardi di fatturato e a quasi 600mila lavoratori.

Il futuro è più che positivo perché si possono creare fino 1,5 milioni di posti di lavoro e portare risparmi alle aziende fino a 600 miliardi all’anno. Non dimentichiamoci poi che migliora la qualità ambientale e diminuiscono le emissioni di gas serra tra il 2 e il 4%.

 

 
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