Ricominciamo da noi
Duemila persone, tra cui numerosi giovani, per il concerto "Zenit" del Gen Rosso nel napoletano. Per far crescere con la musica la cultura della legalità.
Ricominciamo da noi a sottrarci ad un clima di illegalità diffusa, a cui troppo spesso, con un’acquiescenza omertosa, si soggiace; ricominciamo da noi a non adeguarci passivamente ad una mentalità truffaldina, rigettando con sdegno abusi, privilegi, sopraffazione e prepotenza e fondando i nostri comportamenti pubblici sull’osservanza delle leggi e sulla tensione solidaristica. In questi propositi si racchiude il senso dell’evento artistico e culturale organizzato dalle comunità di Afragola, Arzano, Casavatore e Casoria, che ha visto come protagonista il Gen Rosso, noto complesso musicale del Movimento dei focolari. Il gruppo canoro, che si distingue per l’internazionalità dei suoi 19 componenti (Italia, Spagna, Polonia, Brasile, Filippine, Tanzania) e per il messaggio di fratellanza universale che veicola attraverso la musica, ha costituito, soprattutto per i giovani, un’occasione propizia per riscoprire la luce della speranza, per alimentare l’amore e la voglia di etica pubblica senza cedere alla sfiducia e al pessimismo.
La tre giorni è iniziata domenica 6 dicembre al palasport di Casavatore, dove si è svolto un incontro sui temi di legalità e musica con alcuni componenti del Gen Rosso. Intervallate da alcuni canti, si sono susseguite una scenetta comica, due significative esperienze di legalità vissuta, la visione di un video, la testimonianza dei membri del complesso e quella di don Aniello Manganiello, parroco del rione Don Guanella, quartiere Scampia, dove è fiorente il mercato della droga gestito dalla camorra. È emerso che occorre creare la cultura della legalità poco alla volta, senza lasciarsi condizionare dai comportamenti negativi e dai giudizi altrui. Il bene c’è, ma si costruisce nel silenzio, perché non fa notizia.
Lunedì 7 Dicembre, presso la villa comunale di Arzano, i ragazzi hanno partecipato a tornei di basket, nei quali si è vissuto lo sport come occasione di gioia e strumento per la costruzione della fraternità universale. La sera si è svolto lo spettacolo musicale tanto atteso: al Pamagiu di Casandrino, il Gen Rosso si è esibito nel concerto Zenit, al quale hanno assistito oltre 2000 persone. Numerosi giovani hanno danzato e cantato ai piedi del palco, lasciandosi trasportare dai ritmi travolgenti della musica. Un mix di scenografie, stili musicali (rock, funky, rap, pop e latino) e coreografie ha deliziato il pubblico, come hanno dimostrato i calorosi applausi. Poetiche e suggestive le canzoni, di profondo significato etico e spirituale; testi musicali inneggianti alla speranza e all’amore, che è “vivere gli altri”, “gioia che partecipiamo”, “condivisione”.
L’incontro con i giovani la sera dell’8 dicembre al teatro “Le Maschere” di Arzano ha concluso la “tre giorni” del Gen Rosso, in cui si è ribadito che vale la pena far parte di “un’altra umanità” (titolo di una loro canzone), quella che assapora il senso pieno e gioioso dell’avventura umana.