Riciclo imballaggi, Italia promossa

Il risultato supera i livelli imposti dall'Unione europea per il 2025 per tutti i tipi di imballaggio tranne quelli in plastica

L’Italia si riscopre riciclona. Nella raccolta differenziata infatti siamo abbastanza attenti, nonostante ci siano ancora alcune grandi città (vedi Roma) con seri problemi nella gestione dei rifiuti.

È quanto emerge dalla Relazione generale consuntiva 2018 del Consorzio nazionale imballaggi (Conai). Il dato è più che positivo perché supera il tetto imposto dal nuovo pacchetto normativo Ue sull’economia circolare per il 2025, ovvero il 65%.

«Nel 2018 – si legge infatti – l’80,6% dei rifiuti di imballaggio è stato recuperato: 10.691.000 tonnellate delle 13.267.000 totali immesse al consumo. Di queste, la parte avviata a riciclo sfiora il 70%».

Oltre ai rifiuti da imballaggio risultati positivi anche con altri materiali. Nell’ultimo anno in Italia infatti sono stati avviati a riciclo il 78,6% degli imballaggi in acciaio, l’80,2% di quelli in alluminio, il 76,3% di quelli in vetro, l’81,1% di quelli in carta, il 63,4% di quelli in legno e il 44,5% di quelli in plastica.

«I dati parlano chiaro – commenta il presidente del Conai, Giorgio Quagliuolo – il nostro sistema funziona e si impone per efficienza e per efficacia. Le performance ambientali continuano a migliorare, anche grazie agli accordi con i comuni italiani realizzati tramite l’Accordo nazionale con Anci, e resta forte l’attenzione alle aree ancora in ritardo nel sud del Paese, che richiedono impegno e risorse. Senza contare che la filiera del riciclo genera sviluppo e occupazione in tutto il Paese».

L’Ispra ci ricorda però che a fronte delle circa 165 milioni di tonnellate di rifiuti  prodotti in Italia ogni anno, i rifiuti da imballaggio rappresentano poco oltre il 7%, all’interno del quale a sua volta l’avvio a riciclo – come conferma il Conai – sfiora il 69,7%.

Per raggiungere obiettivi ancora più alti bisogna avviare un’economia circolare in tutti i settori.

Allargando la prospettiva, il primo rapporto nazionale sull’economia circolare elaborato dal circular economy network insieme all’Enea informa che la produttività delle risorse, quella energetica e l’effettivo utilizzo di materiali riciclati (inchiodato ad appena il 17,1% sul totale) sono fermi o in calo dal 2014: c’è ancora tanta strada da fare.

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