Ri-Pescato: il pesce confiscato dalle Capitanerie

Promosso da Intesa Sanpaolo e Banco Alimentare, il progetto “Ri-Pescato: dal mercato illegale al mercato solidale” nei 18 mesi di sperimentazione ha già consentito la distribuzione di circa 83 mila pasti destinati alle persone bisognose

Dal mercato illegale al mercato solidale, parte da questa idea l’iniziativa promossa lo scorso 25 settembre presso i Mercati agro alimentari Sicilia (Maas) di Catania, grazie alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Banco Alimentare, con l’obiettivo di recuperare e lavorare il pesce illegale sequestrato dalle Capitanerie di porto per distribuirlo a enti caritatevoli.

Con il progetto Ri-Pescato, profit e no-profit si uniscono ancora una volta nella lotta contro lo spreco alimentare e l’attenzione ai più bisognosi: solo nei primi 18 mesi di sperimentazione, il progetto ha consentito la distribuzione di circa 83 mila pasti a persone bisognose grazie al recupero di oltre circa 12 mila kg di pescato di frodo. Si tratta di un progetto unico in Europa, che vede come regione di partenza la Sicilia grazie al lavoro congiunto di Capitanerie di Porto siciliane, Maas – Mercati AgroAlimentari Sicilia, il dipartimento di prevenzione veterinaria di Catania e di Palermo, l’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia e gli enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare.

L’attività si suddivide in diverse fasi: dopo il sequestro da parte della Capitaneria di porto, il prodotto ittico viene conservato in celle frigorifere fino alla certificazione di idoneità al consumo umano da parte dell’Asp entro 24-48 ore, solo in un secondo momento viene trasferito presso le cooperative locali che si occupano di consegnarlo alle organizzazioni caritatevoli siciliane. Un’iniziativa che ha permesso di raggiungere diversi obiettivi ESGs dell’agenda 2030 Onu: contrasto alla povertà, riduzione delle disuguaglianze, tutela della salute, salvaguardia ambientale, contenimento dello spreco alimentare e sostegno al lavoro dignitoso e alla crescita economica.

Il mercato ittico illegale, dalla pesca alla vendita abusiva, danneggia ogni anno l’economia locale, andando contro il lavoro delle grandi imprese ma anche quello delle piccole pescherie, violando qualsiasi norma igienica e di tracciabilità del prodotto. Grazie a Ri-Pescato, il pesce,  prodotto altamente deperibile ma con un elevato valore nutrizionale, viene infatti destinato a chi ne ha veramente bisogno, tutelando il cittadino e l’economia locale, contrastando l’illegalità e lo spreco alimentare. Un’iniziativa che non è passata inosservata e che il ministro per gli Affari regionali e alle Autonomie, Francesco Boccia, ha promesso di portare all’attenzione del governo in sede di Consiglio dei Ministri per estendere l’esperienza che al momento è presente solo in Sicilia anche in altre regioni.

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