Rezza-Mastrella: antologia della crudeltà

Dall’11 dicembre al 19 gennaio al Teatro Vascello di Roma il duo Rezza-Mastrella presenta un’antologia degli ultimi quattro spettacoli prodotti. Primo appuntamento con Fotofinish, a seguire Bahamuth, 7-14-21-28 e Fratto X
Antonio Rezza

Il viaggio nell’immaginario Rezza-Mastrella è sempre un itinerario affascinante e dal retrogusto un po’ amaro. Le schizofrenie dei nostri giorni, le inconciliabili burrasche del non senso, i dispotici appuntamenti con l’illusorio sono i temi di un attraversamento continuo e ininterrotto tra le possibilità di un nuovo originalissimo linguaggio.

Al centro di questa spericolata e un po’ maldestra avventura teatrale c’è l’attore. Non l’interprete, né l’affabulatore, bensì l’attore Santo, l’attore Artaudiano, il cui motto è: tutto ciò che agisce è crudeltà. Negli ambienti scenografici creati da Flavia Mastrella, Antonio Rezza dà vita a un campionario di personaggi irresistibili, i quali portano all’estremo le conseguenze di un agire attoriale esasperato ed energico.

Una peste, appunto, che travolge e brucia il senso consueto della scena, lasciando emergere le cicatrici ancora aperte di un  pensiero che appare folle e sregolato, ma che è frutto di un percorso di sperimentazione lucidamente costruito. I lavori che andranno in scena al Teatro Vascello di Roma e che hanno debuttato in epoche diverse nell’arco della carriera dei due artisti sono frutto di un lavoro di ricerca che muove dall’incontro di due idee molto forti: le creazioni di Flavia Mastrella, vere e proprie opere d’arte figurativa e scultorea, e le invenzioni drammatiche di Antonio Rezza, che vi trovano l’ambiante ideale per formarsi in nuclei drammatici di senso compiuto.

Tra le due visioni artistiche esiste un legame talmente stretto da rendere impossibile una qualsiasi ipotesi di causa-effetto. Quello che ci resta, come spettatori, è l’immagine di una perfetta sinergia d’intenti declinata in un riso effimero e sardonico. L’esito comico, o meglio tragi-comico, dell’opera Rezza-Mastrella è forse solo un incidente di percorso, un’inevitabile resa dei sensi all’assurdo che governa la scena, un valore aggiunto a un’esperienza già di per sé ricca e generosa di stimoli.

I contenuti delle opere proposte sono di varia natura: in Fotofinish un uomo si fotografa per sentirsi meno solo; in Bahamauth il tema è quello della bestialità umana, ispirata alle creature descritte nel Manuale di zoologia fantastica di Borges; in 7-14-21-28 la realtà è sottoposta alle regole del calcolo numerico; in Fratto X l’umanità è semplificata in un’operazione matematica che non lascia superstiti.

L’antologia è un contenitore utile a una visone organizzata del lavoro dei due artisti, tuttavia non ne consente una sintesi, nel senso di una riduzione ai minimi termini, come vorrebbe l’ultimo lavoro della selezione proposta al Vascello. L’esito è forse, per esprimerci ancora una volta in termini matematici, un’elevazione esponenziale che apre nuove strade a una ricerca che ha ancora molto da dire.

Al Teatro Vascello di Roma: Fotofinish , dall'11 al 15 dicembre 2013; Bahamuth, dal 17 al 22 dicembre 2013; 7-14-21-28, dal  26 dicembre 2013 al  5 gennaio 2014; Fratto X,  dal  7 al 19 gennaio 2014.

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