REX, il mito e la memoria

Il più grande transatlantico italiano fino al 1991. Un Grand Hotel galleggiante che nell’agosto 1933 conquistò il prestigioso trofeo Nastro Azzurro compiendo la traversata dell’Atlantico in soli 4 giorni 13 ore e 58 minuti. Fu affondato nel 1943. Una mostra a Genova lo ricorda
Rex

C’è ancora chi, al largo di Semedella (vicino Trieste), ama fare immersioni subacquee per vedere il doppiofondo del Rex che giace lì, inerme, sconfitto e maestoso, sul  fondale delle acque istriane. È lì ciò che resta del gigante che attraversava baldanzosamente gli oceani, del «titano che all’amplesso aspiri de l’onde azzurre»,come diceva in versi un poeta dell’epoca.

Ma ora un po’ della gloria passata del Rex si può ammirare a Genova, dove da aprile a ottobre è allestita la mostra « Rex, il mito e la memoria», nella quale il celebre transatlantico è fatto rivivere attraverso un alternarsi di modelli, fotografie, oggetti, pubblicità e filmati dell’epoca.

La storia del Rex è una storia tutta italiana, e dell’Italia fascista, di cui era uno dei vanti. Il duce voleva infatti far di tutto per rilanciare la tecnologia italiana, e così impressionare l’America. All’Expo di Chicago del 1933 il Padiglione italiano si guadagnò molti riconoscimenti, e colpì tutti per la sua architettura, e per Balbo che atterrava con la flotta di idrovolanti dopo aver compiuto la traversata Atlantica, e infine per il Rex che approdava sulle rive di New York.  

Costruito in poco più di un anno, tra il 1930 e il 1931, presso i cantieri Ansaldo  di Sestri Ponente, fu varato il 1º agosto 1931, con la regina Elena madrina e il consorte Vittorio Emanuele III che assisteva. Era un gigante di 51.061 tonnellate, che voleva impressionare per la sua ardita modernità, imponenza e per i suoi interni lussuosi, in stile settecentesco. Un Grand Hotel galleggiante.

Fino al varo della Costa Classica del 1991, il Rex rimase il più grande transatlantico italiano. Con 870 membri dell’equipaggio, poteva portare 2032 passeggeri, divisi in tre classi. A bordo c’era di tutto: cinema, orchestre, centro sportivo, negozi, tipografie, stirerie e biblioteche: di queste ce n’era una per ogni classe, che ospitava oltre 3000 volumi.

A quell’epoca il Nastro Azzurro, il record di velocità media di attraversata dell’Atlantico, era detenuto dal transatlantico tedesco Europa. Nell’agosto 1933, però, il Rex conquistò il prestigioso trofeo compiendo la traversata da Genova a New York in soli 4 giorni 13 ore e 58 minuti.

Ma anche questo novello Golia fu abbattuto. Con la guerra il Rex riparò dapprima a Genova, poi a Triste, finché  l'8 settembre 1944 fu bombardato dalla Royal Air Force. L’aviazione inglese tirò 123 razzi sul bestione marino, che fu preda delle fiamme per quattro giorni prima di esalare l’ultimo sussulto metallico, e poi affondare.

Ci vollero dieci anni per smantellarlo, dato che recuperarlo sarebbe costato troppo. E ora dello splendido gigante marino, c’è solo ruggine di scheletro in fondo al mare. Avrà sussultato di gioia, quando fu abbattuto, il permaloso Leviatano, il biblico mostro marino, che non gradisce avere concorrenti che gli insidino il predominio dei mari?

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons