Religioni a Parma: una rete, tanti nodi
La data d’inizio risale al 4 ottobre 2006. Ha quindi quasi sedici anni il Forum interreligioso di Parma di cui fanno parte diverse confessioni che qui ricordiamo per ordine d’insediamento: la Chiesa Cattolica, la Comunità Ebraica, la Chiesa ortodossa, la Chiesa Romena, la Chiesa Metodista e, più di recente, la Comunità Islamica, la Comunità Baha’ì e la Chiesa Cristiana Avventista del 7.mo giorno.
Partecipano altresì, con varie modalità, alle pratiche di dialogo altre presenze, quali: il Tempio Zen, l’Associazione “Musulmani per il dialogo” e l’Associazione Musulmani Ahmadiyia, l’Associazione Donne di qua e di là, l’Associazione Al – Amal, l’Associazione Voce Nuova Tunisia, l’attuale Presidente della Consulta dei Popoli.
Ad esse si uniscono, come testimonianza di accompagnamento e sostegno altre Associazioni parmensi: Segretariato Attività Ecumeniche (SAE), Circolo culturale Il Borgo, Movimento dei Focolari, Amicizia ebraico-cristiana, Associazione Insieme per Parma, Gruppo di meditazione Arcangelo Raffaele, Gruppo nazionale di lavoro per la stanza del silenzio e dei culti.
Il Forum porta avanti diverse attività tutte tese ad orientare la cittadinanza al bene comune e alla pacifica convivenza, in nome di principi come la fratellanza, l’ospitalità, la giustizia, la misericordia, la laicità e la cooperazione e l’armonia tra le religioni. Animato da tale spirito il Forum aderisce anche alla sezione italiana del movimento mondiale Religions for peace e si fa promotore del suo calendario annuale.
Altro segno visibile dell’impegno del Forum Interreligioso sul territorio parmense è la creazione, presso la tenuta Sacre Terre, sull’appennino parmense, di un Giardino della Pace, dove ogni anno vengono piantati in collaborazione con Religions for peace degli alberi di ulivo in ricordo di personalità significative. Nel 2019 è stato piantato un albero d’ulivo per Chiara Lubich.
Ci sono stati sin dall’inizio negli anni momenti di dialogo fraterno e convivialità tra Forum Interreligioso di Parma e comunità dei Focolari che li ha visti impegnati insieme anche in percorsi sia in ambito scolastico rivolti ai giovani di tutti gli ordini di scuola e sia in ambito civile. Questa collaborazione ha permesso di rendere visibile ai colleghi, alle famiglie degli alunni, alle istituzioni, con le quali si è dialogato in questi anni, che l’unità nella diversità è possibile.
Operare creando rete, mettendo in rilievo il positivo, lavorare per l’unità, ha permesso di costruire ponti e rapporti nuovi a più livelli: istituzionali, professionali, tra più associazioni di volontariato, coinvolgendo sempre più i giovani e le loro famiglie. Con i referenti dell’Hamadyya Musslim, Bright Osei e l’Imam Tariq Ataul Wasih in questi anni le comunità dei Focolari di Parma e Bologna hanno costruito nella semplicità un rapporto di famiglia.
A un seminario laboratoriale contro le discriminazioni, cui hanno partecipato Bright Osei e l’Imam Tariq, erano presenti gli studenti di un liceo di Parma che attraverso delle modalità suggerite dagli esperti della cooperativa Giolli hanno inscenato varie situazioni problematiche e possibili soluzioni a diversi conflitti contro i pregiudizi di vario tipo. È stato bello vedere come i giovani si siano mostrati più aperti e solidali con chi è in difficoltà.
È nato anche il progetto “Parma solidale” che ha visto coinvolti non solo gli adulti ma anche i giovani, che nel periodo estivo danno una mano nella distribuzione dei beni di prima necessità. Ognuno e ognuna mette a servizio degli altri quello che può: Elena è la nostra centralinista curatrice delle public relations, poi ci sono Alì, Roberto, Chiara, Clorinda, Lamberto, Eleonora, Caterina e tanti altri. In particolare Caterina, referente, insieme al marito, dell’Associazione “Amici d’Africa” ci ha aiutati moltissimo nel partire in questo progetto, mettendo a disposizione la loro sede. Inizialmente non avevamo una sede fissa dove poter accogliere le persone bisognose. Successivamente con la nascita dell’Associazione “Sguardi di Fraternità”, ci siamo trasferiti in nuovi locali.
L’incontro di preghiera in presenza del 12 giugno scorso è stato un momento di profonda spiritualità dove ciascuno dei presenti ha letto un brano per la riflessione comune. Si è toccato con mano come Dio sia all’opera e ci porti sempre più a vivere da fratelli uniti, infatti tutte le riflessioni proposte vertevano sorprendentemente sull’amore per Dio, per il fratello e la natura. È questa un’esperienza nuova che ci chiama a vivere la reciprocità con gli altri, è un allargare ulteriormente il nostro cuore ed il nostro orizzonte verso il prossimo, verso la città, verso il mondo facendo rete con tutti.
Un’altra sfida che ci ha visti in prima fila insieme come Forum interreligioso e Movimento dei Focolari è l’impegno nell’essere stati vicini concretamente ai membri del centro islamico e al suo Presidente che solo lo scorso 7 luglio hanno potuto riottenere dal Comune la loro sede in via Campanini.
In questo periodo ci siamo anche alternati nel partecipare a vari momenti conviviali, di fine periodo di Ramadan, cogliendo questi momenti per ascoltare, pregare insieme e gioire con loro. Ecco cosa scrive, tra il resto, il Presidente dell’Associazione Comunità Islamica di Parma e Provincia Farid Mansouri: «Ormai è diventata di tradizione la condivisione del pasto durante la rottura del digiuno nel mese di Ramadan tra concittadini mussulmani e altre fedi della stessa città, un evento pieno di significati: di umanità, di fratellanza e di amicizia, un momento di serenità e di gioia condivisa che consolida la convivenza pacifica e rafforza i legami tra persone appartenenti a culture differenti».
Tanti i rapporti personali costruiti con risvolti significativi. Come è successo quando nel plesso scolastico dove lavoro si è dovuta affrontare una seria emergenza educativa. È stata immediata l’adesione di tutti non solo per creare una rete di collegamento più solida sul territorio con le varie agenzie educative e le istituzioni, ma anche di diversi membri del Forum che si sono resi disponibili a dialogare con le comunità religiose territoriali, come ad esempio il centro islamico del comune.
Il risultato migliore non è tanto che si svolgano iniziative insieme, ma che ciascun membro del Forum stessi si faccia portatore di uno stile di vita basato sul costruire ponti, lavorare in rete, supportare chi è in difficoltà con azioni concrete e si impegni nel costruire il dialogo a più livelli e in più contesti.
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