Reinventare una via per riscoprire la città

A Udine, quindici giovani artisti hanno lavorato una settimana a delle installazioni da esporre in strada. È un invito per tutti a vivere gli spazi urbani come luogo di relazione
I ragazzi dell'associazione Modo di Udine

Quindici giovani artisti da tutta Italia e dalla Germania, riuniti a Udine per dare – anche se solo per una settimana – un volto diverso ad una via della città: potremmo descrivere così Tu sei qui, laboratorio artistico promosso dall'associazione culturale Modo, che dal 4 all'11 luglio ha messo insieme mosaicisti, grafici, architetti e fotografi, per realizzare una serie di installazioni che rimarranno esposte in via Cussignacco fino a mercoledì 18. «L'idea di Tu sei qui – spiega Francesco Rossi, presidente dell’associazione – è intrecciare l’arte urbana ad una forma di cittadinanza partecipata e condivisa: attraverso le arti visive desideriamo coinvolgere artisti e cittadini in una riscoperta degli spazi in cui viviamo, e dimostrare che la città non è solo luogo di transito, ma l’insieme dei legami e delle relazioni fra le persone che la compongono. Prova ne è il sostegno che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere dagli abitanti e dai commercianti della via».

Tra i partecipanti c'è Laura, mosaicista di Udine, che ha preparato un'installazione in pietra, smalto e tubi di silicone da applicare ad una finestra che si affaccia sulla via; ma Tu sei qui funziona da catalizzatore anche per tanti altri giovani, ufficialmente non partecipanti al laboratorio. Infatti c'è anche la collega Lisa, sempre udinese, che in barba a chi crede che la sua sia un'arte poco «commerciabile» ha lavorato a degli inserti per cucine: «Tramite il progetto ArabMosaico – racconta – abbiamo una collaborazione con un'importante azienda del territorio: per cui questo laboratorio è anche occasione per far conoscere il nostro lavoro». Poi c'è Giacomo, che ha all'attivo installazioni in tutta Italia e Germania, che ha pazientemente «intessuto» una sorta di tubo di cannucce posizionato a mo' di ponte tra due edifici, a simbolo di unione; mentre un altro gruppo ha costruito due strutture a tunnel in bambù, l'una nella via e l'altra in un parco fuori città, a rappresentare le due imboccature di una sorta di «passaggio» tra centro e periferia in cerca di riposo e riparo dalla calura estiva. Ma sono spiegazioni che lasciano il tempo che trovano: tutto nasce al momento, via via che le idee degli artisti prendono forma.

Le installazioni sono state presentate alla città la sera di mercoledì 10, quando oltre 300 persone hanno presenziato all'inaugurazione: un momento di incontro nella via chiusa al traffico non solo per gli appassionati d'arte urbana, ma anche per i tanti che, incuriositi dall'aspetto insolito assunto dalla via – dai mosaici sulle finestre di edifici disabitati, ai poster, ai video proiettati sulle vetrine dei negozi, alle fotografie incollate sul cemento, alle installazioni di bambù nei parcheggi – si sono fermati per una serata in compagnia. Anche l'assessore al turismo Alessandro Venanzi, presente all'inaugurazione, ha apprezzato il fatto di aver coinvolto un'intera via: «Unire residenti e commercianti non è semplice – ha ammesso – ma con questo progetto si è abbattuto questo muro».

Tutte le informazioni su www.associazionemodo.it

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