Referendum costituzionale e pericolo per la democrazia
È evidente che la riforma costituzionale, se abbinata alla legge elettorale (Italicum), entrambe proposte dal governo Renzi, tende a rafforzare l'esecutivo (poteri del governo). Entrambe pongono un problema di rappresentatività politica (e quindi di democrazia).
Infatti, tenuto conto della massiccia astensione degli elettori, verificatasi nelle ultime tornate elettorali (circa la metà del corpo elettorale), e tenuto conto della frammentazione politica della restante parte degli elettori, è probabile che, in base al congegno della nuova legge elettorale (Italicum), il governo del Paese venga consegnato nelle mani di una minoranza politica (20/25 per cento degli elettori). Per dovere di informazione, è la percentuale con cui il fascismo e il nazismo sono andati al potere.
Detto questo, si impone tuttavia una ulteriore riflessione, che riguarda le esigenze di governo dell'attuale società italiana. Non si tratta della famosa governabilità. E' ben altro. La società italiana oggi è in decomposizione per gravi fenomeni che l'affliggono. Come rilevano studiosi obbiettivi, la società italiana è percorsa da un gravissima crisi, che è insieme etica, sociale ed economica. I fattori sono noti: la corruzione che è penetrata in tutti i gangli della società, la criminalità organizzata nelle sue varie denominazioni (camorra, mafia, 'ndrangheta) che condiziona interi strati della società e l'economia, l'emergenza sanitaria (sono decine di milioni gli italiani che necessitano di assistenza), la denatalità. Tutto questo calato in una crescente disuguaglianza sociale e povertà.
Per tentare di affrontare questa situazione ci vuole un governo forte. Mussolini lo ebbe e fece in poco tempo riforme incisive (nel bene e nel male) a cominciare dall'abolizione dei sindaci e dei consigli comunali (legge del 1926). Ma la situazione di oggi, a mio parere, è più grave.
Ci vuole dunque un governo molto forte. Questo si può averlo per due vie: o con un accordo leale tra le forze politiche più responsabili che mirino al bene generale (e per fare ciò è idoneo il sistema elettorale proporzionale), o consegnando il governo ad una forza politica minoritaria che vince il ballottaggio (come previsto dall'Italicum). Come si vede, il giudizio e la scelta sono di natura politica alta. Non ci resta che affidarci allo Spirito.
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Questo articolo esprime l’opinione personale di chi lo ha scritto. Città Nuova ha deciso di dare spazio ad un dialogo aperto ed esigente tra i sostenitori del SI e del NO in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre secondo il criterio espresso in questi articoli.
http://www.cittanuova.it/c/458365/Divisi_verso_il_referendum_Appello_ad_un_voto_consapevole.html
http://www.cittanuova.it/c/458287/Il_referendum_alle_porte_Continuiamo_il_confronto.html
Ascoltando l’invito all’unità del Paese come espresso dal Movimento politico per l’unità in Italia
http://www.cittanuova.it/c/457053/Referendum_No_allo_scontro_tra_guelfi_e_ghibellini.html
Ovviamente anche le interviste rientrano fisiologicamente nella finalità di offrire un approfondimento nell’ascolto delle ragioni del SI e del NO.