Refashion, moda da riciclare

Refashion week è la settimana che New York dedica all’abbigliamento usato che stilisti famosi e designer trasformano in capi di tendenza contro il consumismo e a tutela dell’ambiente.

Da New York Jessica Nolasco ripara biciclette e alcune hanno parecchi decenni di vita sulle ruote. Louis Papapavlov invece lavora come operatore ecologico. Gina è una persona di servizio in un loft esclusivo di Manhattan e Matthew invece coordina i progetti di una organizzazione caritativa. Indossano vestiti e accessori riciclati e con meno di 100 dollari si sono trasformati in modelli da passerella. A compiere il capolavoro sono stati 11 stilisti e 4 designer che hanno dato il tocco creativo a questi modelli vintage che sono i capi esclusivi della Refashion week, la settimana della moda da riciclare che animerà il distretto di Brooklyn e le sue antiche fabbriche di vestiti, scarpe e borse.

Durante la Refashion week si potranno acquistare presso negozi e magazzini abiti usati, ma soprattutto si potrà partecipare a serate che insegnano come cucire e rammendare, come stirare e smacchiare, come conservare i capi di abbigliamento al meglio. Gli stilisti impegnati tutti nel dare una seconda vita ai modelli incontreranno il pubblico per parlare anche di tutela dell’ambiente attraverso la moda e inviteranno ad alcune attività comunitarie che possano ridurre gli scarti e i capi gettati nella spazzatura.

Una famiglia media, a New York butta via circa 120 chili di tessuti all’anno e sempre in un anno 200 mila tonnellate di abbigliamento, scarpe, biancheria e accessori finiscono in discarica, una quantità pari all’altezza dell’Empire state building e a 900 statue della libertà, in grado di riempire 4.500 vagoni della metropolitana e coprire in lunghezza ben 13,5 ponti di Brooklyn. Il dipartimento di igiene e sanità della città ha pensato bene che tutto questo è uno spreco e in collaborazione con Housing Works, una organizzazione non profit che rivende l’usato per finanziare progetti per i senza tetto e i malati di Aids ha distribuito dei cassonetti per abbigliamento nei condomini e nelle aziende che vengono ritirati quando sono pieni.

I capi e gli accessori depositati vengono selezionati da stilisti come Joel Parada e Giselle Ramirez  che hanno lavorato con Marc Jacobs, Proenza Schouler, Oscar de la Renta, Alexander Wang, o per Vogue o campagne umanitarie per l’Unicef . Sono loro gli artefici creativi di una nuova vita e un nuovo uso di capi che avevano come unico destino la spazzatura. E invece in questo modo si risparmiano oltre 4 milioni di watt di energia e si riducano le emissioni di gas serra di 461 mila tonnellate. «È come piantare 378.338 acri di foreste e tenere in garage 98.798 auto per un anno» spiegano gli organizzatori che durante la settimana non organizzano solo defilé e punti vendita ma tantissimi laboratori che insegnano l’arte della conservazione e del riuso. «L’abbigliamento di seconda mano è spesso elegante e di tendenza: molti negozi hanno articoli delicatamente usati che sembrano nuovi e attuali – commentano gli stilisti – . Puoi mescolare i “reperti” usati e funky con classici e aggiornare il tuo stile con look unici che sono economici e alla moda. Non è necessario spendere molti soldi per apparire favolosi, bisogna solo non aver paura di sperimentare e uscire dalla propria comfort zone».

La settimana si conclude con una sfilata con tanto di giudici dove i modelli sono acquirenti che si prestano per una sera a sfilare con vestiti e accessori che gli stilisti hanno reso nuovamente esclusivi.

 

 

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