Re-future: l’integrazione col cellulare
I minori stranieri non accompagnati che arrivano sulle coste italiane, dopo aver attraversato il deserto e il mare, sono oltre 10 mila l’anno. Bambini e ragazzi che i genitori lasciano partire nella speranza di un futuro migliore, lontano dalle guerre e dalla povertà. Ad aiutarli ci sono le associazioni umanitarie, tra queste AccoglieRete, onlus di Siracusa che si occupa di accogliere i minori che arrivano in Italia accompagnandoli nei complessi iter burocratici e nell’integrazione.
Ed è proprio dall’incontro tra la onlus e Dugong Films, società italiana di produzione video, che nasce il progetto Re-Future, selezionato tra oltre 300 progetti e cofinanziato dal Programma Europa Creativa della Commissione europea. Grazie a un semplice cellulare, i ragazzi diventano registi della propria vita, filmando la quotidianità in cui vivono: dalle giornate a scuola ai momenti passati nei centri di accoglienza, le speranze, le nuove amicizie, le difficoltà, decidendo cosa mostrare e condividere.
Ci sono voluti 8 mesi di workshop di filmmaking ed educazione all’immagine, che ha coinvolto registi, autori, tecnici del suono e della fotografia, che con due incontri a settimana hanno trasformato lo smartphone in uno strumento di racconto ed educazione. Da strumento privato, spesso utilizzato da questi ragazzi per tenersi in contatto con le famiglie, lo smartphone diventa un mezzo per mettersi in gioco e raccontare, dal proprio punto di vista, la personale esperienza di integrazione.
I filmati selezionati, sono stati montati e trasformati nel film documentario Tumarankè che in lingua bambara significa “lasciare il proprio Paese in cerca di un futuro migliore”. Il docu-film, presentato in diverse occasioni, ha l’obiettivo di raccontare la realtà dell’integrazione e sensibilizzare i cittadini al problema. Dai video escono infatti paure e speranze, emozioni e vissuti, fragilità e desideri, esperienze fondamentali per promuovere l’accoglienza.
Il progetto è anche fonte di ricerca per l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, che ha coinvolto professori e ricercatori della Facoltà di Psicologia, per studiare i contenuti dei quasi 700 filmati e l’impatto emotivo che le immagini hanno avuto sugli spettatori.