Ratisbona. Un esempio di indagini da seguire
Castra Regina secondo i romani, in un insediamento occupato sin dall’età della pietra. Raggiunse il suo acme tra XII e XIII secolo, quando divenne ponte commerciale tra Nord e Sud, e tra Est e Ovest dell’Europa. In tempi recenti Ratisbona è tornata sui giornali internazionali per via dei fratelli Ratzinger. Georg vi diresse il coro del Duomo e Joseph vi insegnò.
Notissimo il discorso (sublime) del 12 settembre 2006 di Benedetto XVI sulle ragioni del declino dell’Europa cristiana di fronte alla crescita dell’islam (purtroppo arricchita con una non necessaria e dotta citazione del Paleologo, ma offensiva per gli islamici, il che provocò manifestazioni e morti in diversi Paesi musulmani), in cui investigava il rapporto tra fede e ragione.
Oggi però Ratisbona torna nelle prime pagine per gli abusi commessi su almeno 547 bambini del Coro del Duomo dal 1945 al 1992. 67 abusi avrebbero avuto carattere sessuale. Gli altri solo di violenze di vario genere. Georg Ratzinger, a lungo direttore del coro, molto probabilmente sapeva ma tacque. E così l’ex vescovo della città, Gerhard Ludwig Müller, appena “licenziato” dalla Congregazione per la dottrina della fede, ma in modo molto più marginale.
Continua l’opera di purificazione voluta dallo stesso Benedetto XVI e proseguita da Francesco. Tolleranza zero. Riesumazione di vecchi dossier imbarazzanti. Massima trasparenza e celerità nei procedimenti. Prova ne sia il fatto che il lunghissimo rapporto pubblicato ieri era stato commissionato dalla stessa diocesi all’avvocato Ulrich Weber due anni fa. Un esempio che andrebbe seguito anche fuori dalla Chiesa cattolica.