Rapite 30 persone nel Sud-Ovest
Sabato scorso, un funzionario statale e circa 30 persone sono state rapite da uomini armati camerunesi nella zona di Lebialem, vicino a Fontem, nel Sud-Ovest del Paese. Quattro persone sono rimaste ferite ad Alou, vicino alla città di Fontem, durante un attacco perpetrato da persone armate non identificate su un convoglio di auto che accompagnava il ministro delegato dell’Economia.
Secondo diverse fonti, nella tarda mattinata, il direttore del comitato d’esame del consiglio di amministrazione della Gce, Ivo Leke Tambo, stava assistendo a una cerimonia in onore del ministro dell’Economia, recentemente nominato. È stato rapito e le sue foto sono state pubblicate sui social network da un piccolo gruppo autonominatosi “Forze di difesa di Ambazonia”. Zachary Cheikoh, prefetto di Lebialem, uno dei 6 dipartimenti del Sud-Ovest, ha trasmesso le richieste dei secessionisti, che hanno rivendicato il rapimento: secondo alcune fonti sembra che abbiano chiesto 100 milioni di franchi Cfa per liberare i loro ostaggi.
Consapevoli dell’erosione della loro popolarità, nelle regioni che sono a loro vicine, certi secessionisti camerunensi compiono in questo momento gravi atti di violenza: rapimenti, incendi degli edifici pubblici, omicidi, stupri e saccheggi. Già a febbraio, in effetti, un sottoprefetto e il direttore regionale del ministero degli Affari sociali nel Nord-Ovest erano stati rapiti a Batibo.
Il nuovo ministro camerunense dell’Amministrazione territoriale, Paul Atanga Nji, sta nel frattempo visitando il Nord-Ovest del Camerun anglofono per una “missione di pace”. A Bamenda, capitale della regione, ha chiesto venerdì ai «separatisti violenti» di «riconvertirsi», cioè di cambiare mestiere.
Le due regioni anglofone del Sud-Ovest e del Nord-Ovest, sono scosse da più di un anno da una profonda crisi politica per una serie di richieste sociali ed economiche nei confronti del governo camerunense, in modo da proteggere realmente la minoranza di lingua inglese e dare ad essa pari diritti rispetto alla maggioranza francofona. La situazione della sicurezza nelle regioni anglofone del Camerun si è notevolmente deteriorata da quando 47 separatisti, incluso il loro leader Sisiku Ayuk Tabe, sono stati estradati alla fine di gennaio dalla Nigeria al Camerun.
Il presidente Paul Biya alcuni giorni fa ha messo in atto un rimpasto del suo governo per venire incontro alle richieste degli anglofoni. Ma tutto indica che, lungi dall’essere un’azione pacifica per placare i conflitti, in realtà è solo una manovra per ripresentarsi alle prossime elezioni presidenziali all’età di 85 anni, 35 dei quali trascorsi al potere.