Ragionevole dubbio
Opera prima di Elena Molinari Snel, edizioni San Paolo. Un thriller avvincente e realistico
Non si può negare: il thriller o giallo o poliziesco è un genere inflazionato. Ci voleva uno scatto, un’emozione, e soprattutto una dose di verità, umanità, vita vissuta.
Ci ha pensato la Snel, brava giornalista italiana sposata a un americano e madre di due figli. In questa opera prima, parte dal vissuto personale, da un’esperienza sofferta per lunghe settimane sulla sua pelle. Convocata come giurata, e poi eletta presidente della giuria in un processo per omicidio di primo grado, perpetrato nel difficile e duro ambiente delle gangs giovanili di Newark (dove si registra il top dei reati di omicidio commessi ogni anno negli Usa), l’autrice racconta, dai preliminari alla sentenza e oltre, la sua incredibile, emozionante e pericolosa avventura.
Gli ingredienti ci sono tutti, nei dettagli anche crudi, dosati e raccontati con vigore e scioltezza, anche per la lunga e qualificata militanza giornalistica. Però quel che più conta è che questo thriller dove scorre il sangue, scattano le manette ai polsi e sbattono le porte d’acciaio delle celle, è anche un libro-documento dove si registrano dal vivo, con un insolito sapore di serietà e verità, i problemi e i drammi della società industriale avanzata, delle minoranze etniche (imputato, vittima e testimoni sono tutti ragazzi di colore), del disagio giovanile, dell’emarginazione e della violenza nelle metropoli.
Tutti nodi cruciali, insomma, per l’America oggi e l’Europa di domani.