Raffaele Renda e il fascino della sua Calabria
A 16 anni è già sul palco di Sanremo Young dove arriva in finale classificandosi al secondo posto. Ma tutto inizia molto tempo prima per Raffaele Renda, nato nell’anno che apre il nuovo millennio, che delle ragazze e dei ragazzi di questa generazione mette in musica la passione, la tenacia, le condizioni di partenza e le difficoltà che sembrano insormontabili, la voglia di lottare.
Nelle canzoni di Renda, c’è il “fuoco” del sole della sua Calabria, della sua città, Lamezia Terme, che delle contraddizioni della Regione e di tante realtà del Sud Italia è emblema: a pochi chilometri dal mare e dai monti, un paesaggio spettacolare che nelle serate più serene permette di “toccare” con lo sguardo all’orizzonte le isole Eolie, ma anche i tanti nodi irrisolti dei giovani che continuano a dover andare via per costruire il loro futuro, la rassegnazione, la sfiducia.
Reduce dall’esperienza di “Amici” e dall’uscita del suo primo Ep, mentre “Focu meu” e “Il sole alle finestre” fanno già parte a pieno titolo delle colonne sonore dell’estate 2021, Raffaele Renda ci concede un po’ del suo tempo per parlare di musica, Sud, speranza.
Ci fai un breve bilancio della recente esperienza di Amici?
È stata un’esperienza unica. Sognavo da sempre di far parte della scuola di Amici, lo sognavo sin da bambino e riuscirci quest’anno è stata veramente una grandissima soddisfazione personale. È stata una bella palestra e uscito dal programma mi sento una persona ed un artista diverso, più consapevole delle proprie capacità.
Con chi continui a sentirti in queste settimane tra i docenti e gli ex compagni della scuola?
Ho instaurato dei bellissimi rapporti di amicizia e sento molti dei ragazzi che hanno condiviso con me quest’avventura. Dei docenti sono sempre in contatto con Arisa e Lorella, le mie due fighissime coach.
Il mondo della musica riparte dopo un anno e mezzo difficilissimo. Quanto è importante il contatto “fisico” e diretto dell’artista con il pubblico?
È la parte più bella di questo del fare questo lavoro. Il calore delle persone dal vivo è impagabile e per questo non vedo l’ora di incontrarli per cantare tutti insieme.
Quanto c’è di “Calabria” nella tua musica?
Tantissimo! Le mie radici si riflettono in ogni cosa che faccio, non mi piace nascondere la cadenza nell’esecuzione dei miei brani e mi piace mixare le sonorità della mia terra nella realizzazione di progetti più contemporanei.
Agli occhi di tanti giovani, lametini e calabresi, rappresenti un figlio di questa terra. Vuoi dare un messaggio ai calabresi, in particolare ai tuoi coetanei e a quelli di qualche anno più grandi?
Mi sento veramente orgoglioso di rappresentare la mia bellissima terra, un umilissimo consiglio che mi sento di dare è di credere sempre in se stessi, di lottare per ciò che si ama e di non mollare mai, per niente.