Radiocentopassi saccheggiata

I soliti ignoti hanno portato via attrezzature e danneggiato i locali prima ancora che potesse trasmettere. Ma l'intimidazione non ferma il progetto.
radio cento passi

Danilo e Mario se lo aspettavano e lo temevano: Radiocentopassi, il microfono dei siciliani onesti avrebbe dato fastidio, avrebbe acceso una luce nel buio della Kala, quartiere popolare sul lungomare di Palermo. L’8 marzo era previsto l’inizio delle trasmissioni, ma nella notte alcuni ignoti hanno portato via tutte le attrezzature di trasmissione e persino i cavi elettrici di collegamento: un lavoro da professionisti.

 

Non ci arrendiamo e continuiamo con nuova grinta. «Sabato al concerto di solidarietà in piazza Tavola tonda abbiamo raccolto 700 euro e migliaia sono gli attestati di stima e di incoraggiamento che hanno letteralmente intasato la nostra mail», spiega Mario Tralongo, informatico, tra i soci fondatori dell’emittente.

Radiocentopassi ha acceso i suoi microfoni dalla casa di Peppino Impastato, giovane giornalista di Cinisi, nell’anniversario della sua morte ucciso la notte del 9 maggio 1978. «A lui e alla sua lotta di resistenza è dedicata idealmente la radio», racconta Danilo Sulis, amico di Peppino e compagno anche nei pioneristici notiziari di Radio out. «Allora denunciavamo, con ironia e irrisione, le azioni di Tano Badalamenti, potente boss mafioso degli anni Ottanta. Oggi vorremmo essere invece, il megafono di chi non ha voce, fare controinformazione con gli stessi toni autorevoli e veritieri di Peppino, rivisti e corretti dall’attualità».

 

Danilo è sindacalista e attorno al progetto ha riunito giornalisti dell’Ansa, soci di varie radio libere palermitane, appassionati di novità e cambiamento. «Sono trascorsi trent’anni da quell’esperienza – continua Mario – e non possiamo vivere da nostalgici, ma l’entusiasmo e la grinta sono rimasti immutati». La radio, da qualche mese, usufruiva dello scantinato di uno stabile abbandonato, concesso dalla procura di Palermo. Usato come luogo di ricettazione era stato adibito ad asilo multietnico e laboratorio artigianale da alcune associazioni che lavorano al recupero del quartiere.

«Radio cento passi è una web radio – spiegano gli ideatori – perché vuole raggiungere tutti quelli che vogliono battersi per un’informazione libera e per un futuro libero da tutte le mafie. L’etere limiterebbe il bacino d’utenza, con il web possiamo veramente arrivare a tutto il mondo». Il palinsesto prevede spazi dedicati a cultura, musica, società, ambiente medicina e molti saranno i gemellaggi con altre radio libere europee. Ai politici sarà riservato solo uno spazio all’interno dei notiziari, «non vogliamo essere usati come passerella».

Oggi si ritorna al lavoro: si recuperano gli attrezzi, qualche amico offre la sua disponibilità per rimettere in sesto gli studi. «E speriamo di ricominciare a trasmettere tra qualche settimana».

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