Radio Vaticana: ottant’anni e non sentirli
Importante traguardo per l’emittente della Santa Sede. Un'occasione per ripercorrerne la storia e progettare il futuro, anche grazie alla pubblicazione di due volumi presentati a Roma
Le sue frequenze sono tra le più note in tutto il mondo, per i contenuti che offre a milioni di fedeli «mettendo i suoi microfoni a servizio della speranza», come ha dichiarato il direttore Padre Federico Lombardi. La Radio Vaticana nel 2011 celebra i suoi primi ottant’anni, e viene festeggiata attraverso due preziosi volumi pubblicati dalla LEV, dal titolo Ottant’anni della radio del Papa. Il progetto editoriale è stato presentato a Roma il 4 ottobre scorso. Un’occasione unica per ripercorrere la storia e interrogarsi sul significato della presenza oggi di questa emittente così particolare nel panorama dell’etere.
È il 1931. Da due anni è nato lo Stato della Città del Vaticano, cuore pulsante dell’attività della Santa Sede. Siede sul trono di Pietro papa Pio XI, che si contraddistingue per la sensibilità verso le questioni culturali e missionarie, con una particolare sollecitudine nel portare il messaggio evangelico fino ai confini più lontani.
Papa Ratti intuisce che è necessario dotare la nuova città-stato di tutti i moderni servizi dell’epoca, che siano funzionali, fra l’altro, alla strategia missionaria del pontificato: oltre alla posta e alle ferrovie, è la radio a stare particolarmente a cuore al Papa, con la possibilità che ha di metterlo in contatto diretto con le varie nunziature, ma soprattutto di fare arrivare la voce della Chiesa veramente “urbi et orbi”. Il 12 Febbraio 1931 inizia così un’avventura che ha permesso alla Radio Vaticana di passare come testimone lungo le vicende del “secolo breve” e del primo decennio del XXI secolo. Si deve infatti alla Radio Vaticana il racconto degli ultimi sette pontificati dalla nascita alla conclusione, ma anche la cronaca dei grandi eventi civili ed ecclesiali che hanno contraddistinto la storia, dalle guerre ai totalitarismi, per passare al Concilio Vaticano II fino al Giubileo del 2000. La programmazione della Radio Vaticana ha nel Papa e nella vita della Chiesa la sua centralità, ma il palinsesto è sviluppato per offrire agli ascoltatori, in ogni parte del globo e in 40 lingue, una chiave di lettura in ottica cristiana dei fatti del mondo, anche attraverso la politica, l’economia, la cultura e, perché no, il puro intrattenimento.
Come ha dichiarato Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede e della stessa Radio Vaticana, «quello che siamo oggi si deve anche all’impegno di coloro che in ottant’anni hanno messo in pratica le intuizioni di Pio XI e di Guglielmo Marconi, al servizio della radio e della trasmissione del messaggio evangelico».
Ed è questa storia che oggi noi possiamo gustare, grazie a un’opera la cui genesi è assai particolare. Fernando Bea, redattore della Radio Vaticana, ha scritto il primo tomo in occasione dei cinquant’anni dell’emittente. Il volume si sarebbe dovuto presentare alla stampa alle ore 18 del 13 maggio 1981. Ci ha pensato Alì Agca a cambiare i programmi, sparando a Giovanni Paolo II quaranta minuti prima della conferenza stampa. Oggi le fatiche di Bea sono state ampliate dal talento di un altro redattore, Alessandro De Carolis, che ha aggiunto gli ultimi trent’anni, raccontando la radio durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Sfogliando le pagine si scoprono così i “dietro le quinte” che hanno fatto la storia. Come è successo in Polonia nel giugno 1979, durante il primo viaggio del papa polacco in patria. È stato proprio grazie agli improvvisati ma impeccabili collegamenti in diretta della Radio Vaticana se la Santa Sede ha potuto “boicottare il boicottaggio” che il regime comunista aveva messo in opera, e dare così pieno risalto davanti al mondo della portata storica di quel viaggio.
Questo e altri fatti testimoniano il valore di un’opera che rende omaggio a una comunità di lavoro che, come ha dichiarato De Carolis, «nonostante i limiti, cerca di valorizzare sempre più la comunicazione come mezzo di comunione e unione tra le persone».
Fernando Bea, Alessandro De Carolis, Ottant’anni della radio del Papa, Roma, Libreria Editrice Vaticana, due volumi, pp.296+362, edizione cartonata 90,00 Euro.