Racconti di vento e di mare
Giorgio Bertone (cur.) - Einaudi
Lasciare la parola al mare e al vento è la cifra di questa antologia di quarantuno storie che s’intrecciano felicemente come le filacce di quella vecchia canapa in uso nell’antica marineria a formare robuste cime. Un periplo letterario che Bertone propone dopo aver pescato dalla stiva della sua memoria nel “mare della letteratura di mare”.
Mari e venti, isole e naufragi, viaggi tempestosi e fari emergono dai diari di bordo di marinai e navigatori come Moitessier, Slocum, Cook, Colombo, e dai racconti di grandi autori come Conrad, Melville, Stevenson: gente che aveva navigato assai prima di passare dal timone alla penna.
Ma a bordo di questo testo intelligente sono imbarcati altri autori che non ti aspetteresti: Cechov, Pavese, Caproni, Camus, Pessoa, Svevo. E non manca san Paolo che, in quanto a naufragi, non fu secondo a nessuno. Una bella sorpresa infine trovare – con pari dignità – commoventi lettere di emigranti di fine Ottocento alla famiglia: storie attualissime ancora oggi, se pensiamo alle rotte disperate di altri popoli migranti nel nostro Mediterraneo così ostile per loro.