Quirra, sgomberati pastori e bestiame
La decisione del tribunale dopo che è stata accertata la pericolosità dell'area, ma restano i militari e i bagnanti e le proteste degli allevatori
È diventata esecutiva l’ordinanza di sgombero del poligono di Quirra per pastori e animali. Il tribunale di Lanusei aveva decretato l’allontanamento dei pastori e dei 10mila capi di bestiame, dopo che il procuratore Domenico Fiordalisi aveva accertato la pericolosità del territorio per uomini e animali.
Una decisione che non è piaciuta ai pastori e ai primi cittadini della zona, tanto è vero che oggi come due giorni fa sono scesi in piazza per dire no alla chiusura del Poligono per le loro attività, mentre per i militari l’attività proseguirebbe senza problemi, così come per i bagnanti che frequentano i lidi della zona.
Alla base della decisione del pm Fiordalisi ci sarebbero le evidenze scientifiche che al momento legherebbero l’attività del Poligono con le morti sospette di decine di persone e le malformazioni in diversi animali. Una tesi che però non ha avuto ancora conferma da parte di una commissione di indagine. Anzi nei giorni scorsi la Provincia di Cagliari e il comitato “Gettiamo le basi” non hanno sottoscritto il documento del Comitato misto territoriale sulla situazione ambientale e sanitaria nel Poligono interforze, in quanto non rispondente alle aspettative dei rispettivi rappresentanti. Sullo sfondo c’è però la rabbia di centinaia di titolari di aziende agro-pastorali che hanno nel territorio della base l’unico luogo dove poter far pascolare gli animali.
Nei giorni scorsi sindaci, consiglieri regionali e associazioni di categoria, come Coldiretti, avevano chiesto l’intervento del procuratore generale di Cagliari Angioni per sospendere l’esecutività del provvedimento, con la trasformazione dell’ordinanza in un provvedimento per la sottoposizione delle produzione e dei relativi derivati provenienti da quelle aree ad un controllo sanitario, secondo protocolli rigidi, fino al definitivo accertamento delle condizioni di salubrità e non pericolosità delle aree circostanti il poligono. Un ulteriore ricorso era stato presentato da Coldiretti Sardegna al tribunale di Lanusei per far sospendere il provvedimento di sgombero, ma era stato respinto.
Il consiglio regionale, lo scorso 8 luglio, ha approvato un ordine del giorno per garantire adeguati finanziamenti al territorio del Salto di Quirra, dopo l’ordine di sgombero della procura di Lanusei. L’ordine del giorno impegna la Regione, inoltre, a concordare con gli enti locali un piano di utilizzo delle risorse per gli indennizzi; a richiedere l’immediata convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla crisi economica e i problemi legati all’evacuazione del bestiame interno all’area del Poligono; a garantire, nel sito della Regione, la massima trasparenza sugli esiti scientifici delle indagini in corso con riguardo al diritto alla salute delle popolazioni residenti.
I problemi dei pastori, che da oggi non sanno dove far pascolare le greggi, sono diventati “patrimonio” di tutti nel Sarrabus ed in Ogliastra. Due giorni fa a Villaputzu almeno un migliaio di persone ha sfilato per le vie del piccolo centro, così come oggi a Perdasdefogu: in entrambi i casi anche i commercianti hanno abbassato le saracinesche in segno di solidarietà. «Dopo mesi di lotte e impegni generali non ancora portati a termine, nessuna soluzione è stata prospettata per gli allevatori del territorio», affermano Marco Scalas e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna. «A questo punto non è bastata la serrata dei paesi. Non lasceremo i nostri allevatori da soli: chiediamo soluzioni immediate perché questo territorio non si senta abbandonato».
Anche gli operatori turistici parlano di una vera catastrofe, sotto il profilo delle presenze, con cali vistosi, sopra il 40 per cento, per albergatori e ristoratori della costa che va da Castiadas a Barisardo. I due settori dell’economia locale sono in ginocchio dunque, mentre l’attività della base sembra non averne risentito.