Questo pazzo pazzo inverno
Una stagione segnata da un'altalena di temperature. Cosa suc-cede?
Ci risiamo. Puntuali come le stagioni arrivano i titoloni stampati sui giornali e gridati sui media. Nevicate polari, piogge tropicali, fiumi straripanti. «Il tempo è pazzo!», ci verrebbe da dire. In realtà, tiriamo le nostre conclusioni basandoci sulla memoria o facendoci trasportare dall’emozione.
Ci basiamo sulla memoria quando non ricordiamo che l’altalena delle temperature è un fenomeno naturale. «Non ci sono più le stagioni di una volta», esclamiamo, trascurando che “una volta” non misuravamo le temperature con un termometro.
Ci facciamo trasportare dall’emozione quando crediamo che “ondata di freddo” significhi “raffreddamento del clima”, giustificando il nostro stile di vita, responsabile dell’aumento dei gas serra. Infatti, una cosa è il tempo meteorologico, un’altra è il clima. Il tempo meteorologico è la descrizione delle condizioni atmosferiche “qui e ora”. Il clima è un concetto statistico, frutto di decenni di osservazione, e ci fornisce i valori medi di temperatura, umidità, piovosità…
Può darsi che in una regione del pianeta, per qualche giorno, faccia più freddo del solito, anche se il clima si sta riscaldando. È quello che è successo all’inizio di questo inverno. Per alcuni giorni, le temperature in Europa centrale e Scandinavia sono state inferiori alla norma, anche di 6° C. È andata peggio in Siberia, dove l’anomalia termica tendente al freddo si è spinta al di là di 10° C in meno. Nel frattempo, in Canada e nell’Artico, faceva più caldo di oltre 10° C.
Tutto ciò rientra nella normale variabilità del tempo meteorologico, causata da scambi di grandi masse d’aria tra alte e basse latitudini. Se consideriamo tutto l’anno, scopriamo che a livello globale il 2009 è stato più caldo della media e che i ghiacciai alpini si sono ulteriormente ritirati.
Affrontando la complessità del “Sistema Terra” e delle relazioni tra i suoi componenti, la climatologia, scienza molto articolata, ha portato a risultati inattesi. Ad esempio, a mostrare che anche gli “eventi meteorologici estremi” – come le piogge torrenziali che tanti danni hanno portato sulla Penisola – sono legati al riscaldamento del mare e quindi all’effetto serra.
Per saperne di più:
antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com, blog del climatologo Antonello Pasini;
personalpages.to.infn.it/~cassardo, sito del fisico dell’atmosfera Claudio Cassardo.