“Questi fantasmi!” secondo Gassmann su Rai1

Massimiliano Gallo e Anna Foglietta protagonisti del famoso testo di Eduardo in onda il 30 dicembre in prima serata su Rai1
Massimiliano Gallo e Anna Foglietta in "Questi fantasmi!"

È ormai tradizione che nel periodo natalizio la Rai riabbracci la grandezza di Eduardo De Filippo, la sua commedia venata di tragico, il suo incanto e la sua poesia, la sua leggerezza capace di arrivare al cuore profondo, meraviglioso, ma anche plumbeo, sospirante e vulnerabile dell’essere umano.

L’anno scorso fu Napoli milionaria, il primo fu Natale in casa Cupiello, quello con Castellitto, del 2020. In mezzo altre perle del maestro napoletano.

Quest’anno, il 30 dicembre, in prima serata su Rai1, sarà la volta di Questi fantasmi!, opera del 1945 divenuta già due volte cinema: la prima con la regia dello stesso Eduardo, anno 1954, e Renato Rascel nei panni del protagonista, Pasquale Lojacono. La seconda, nel 1967, diretta da Renato Castellani con Vittorio Gassmann e Sophia Loren a interpretare una coppia di sposi senza figli, aggredita dalle intemperie della vita. Lui, Lojacono, abbagliato dal denaro come possibilità intima di guarire certe ferite dell’anima, sospeso in una vita che sembra non decollare mai, e lei, sua moglie Maria, stanca di quel rettilineo faticoso, distratta da un altro amore, venata, come il marito, di incompiutezza, insofferenza e malinconia.

Massimiliano Gallo e Anna Foglietta.

Ora ci sono Massimiliano Gallo, che già in Napoli milionaria dello scorso anno, notevole e diretto da Luca Miniero, vestiva i panni del protagonista, e Anna Foglietta, nei panni della consorte, appunto, a dare vita televisiva a questo nuovo Eduardo fedele e ammodernato.

Sono intensi entrambi, misurati ma al tempo stesso carichi di pathos, nel raccontare una crisi di coppia in linea col testo originale, ma anche capace di essere contemporanea, per linguaggio verbale e non verbale, per ritmo e pensieri aggiornati dal cuore, garantendo a questa variazione sul ripasso (sempre utile) di Eduardo, un buon livello di qualità, uno standard pari ai precedenti, grazie a una regia elegante, agile nel muoversi tra rispetto e personalità.

La firma Alessandro Gassmann riempiendola di temi possenti come l’amore di coppia, la sua crisi, il senso di inadeguatezza di un uomo di fronte all’amata moglie. Lo sforzo creativo per non perderla, quando questa, in fondo, vediamo, o quantomeno sfioriamo nella visione del finale (sospeso?), desidera il suo amore piuttosto che le sicurezze di cui lui si preoccupa, con silenzio e fare ossessivo, incapace persino di mantenere saldo il confine tra realtà e fantasia. E quando lei lo ascolta dalle parole e dal volto del marito, ciò che sembrava morto, pare riaccendersi.

C’è il denaro, anche, nel testo e sottotesto lavorati da Alessandro Gassmann, come strumento, aspramente fondamentale anche puntualmente pericoloso, per vivere. C’è un toccante monologo alla fine che parla di questo, nelle parole del Lojacono galliano.

Massimiliano Gallo e Maurizio Casagrande.

C’è l’amore come unica cosa che conta, scopriamo, per il protagonista che arriva ad accettare persino il tradimento, pur di non perdere l’amore della moglie, e arriva a scambiare una persona vera per un fantasma, pur di non perdere la consorte.

Finale tenero, toccante, dicevamo, di un faccia a faccia visivo che rimane aperto e speranzoso di ritrovamento. Di possibile, se non probabile, ripresa del cuore, per questa coppia in difficoltà, in questo racconto nel quale, come sempre accade in Eduardo, la leggerezza incontra i temi più profondi della vita.

Dentro la dolce napoletanità del contesto, immancabile la sequenza del caffè, dietro la volatilità delle piccole cose, anche buffe, del quotidiano, oltre le bizzarrie gustose dei personaggi di contorno (il portiere di Casagrande) c’è il dolore che si può provare in una vita comune. Quello che ci passa accanto spesso invisibile.

Non è teatro filmato, Questi fantasmi! televisivo. È fiction, buona, con taglio elegante, curato, a tratti cinematografico, che omaggia di continuo la bellezza del teatro, per arredi, inquadrature e colori.

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