Quellangolo di Roma parlava di Agostino
A Roma nella prima sede dell'editrice, vicino la chiesa di Sant'Agostino, prese avvio la monumentale collana sul vescovo d'Ippona. Aneddoti di una storia che parla di Dio.
In Italia la riscoperta del pensiero di Sant’Agostino era iniziata già intorno agli anni Cinquanta grazie alla nascita pressoché contemporanea sia della Cattedra Agostiniana, presso quello che oggi è l’Istituto patristico “Augustinianum” sorta per promuovere conferenze e studi sull’Ipponate, che della Nuova Biblioteca Agostiniana, organismo di supporto alla pubblicazione dell’Opera Omnia diSant’Agostino. Toccò a padre Agostino Trapè, promotore dello storico congresso di filosofia agostiniana tenutosi a Roma nel 1954, il compito di trovare una casa editrice che potesse sposare il progetto culturale legato alla pubblicazione dell’opera di Agostino.
Un’impresa rischiosa dal punto di visto economico anche per aziende ben consolidate sul mercato, tanto più che si sarebbe trattato di un’operazione dai tempi molto lunghi. La scelta di Padre Trapé cadde su Città Nuova con cui era entrato in contatto qualche anno prima in occasione di una collaborazione per una delle voci della Biblioteca Sancotorum, la prima collana curata dalla nascente editrice. Il budget a disposizione era «un fondo delle suore di santa Rita da Cascia, di circa trenta milioni di lire − ricorda Giovanni Battista Dadda, attuale amministratore delegato e direttore generale dell’editrice −, che a quell’epoca era una bella sommetta».
Nell’aprile del 1965 venne firmato l’accordo tra la Biblioteca agostiniana e Città Nuova in Via della Scrofa, la prima sede legale e amministrativa dell’editrice. Alla prima veniva affidata la direzione scientifico-letteraria (traduzioni e introduzioni, note e indici), all’editrice spettava la stampa, il lancio e la distribuzione. Una collaborazione che continua ancora oggi a distanza di quarant’anni e che proprio in questi mesi si arricchirà del primo dei volumi sull’Iconografia agostiniana dalle origini fino al XVIII secolo e della vita di Sant’Agostino.
L’Opera Omnia è la prima edizione critica sulla produzione di Agostino esistente in lingua moderna con testo a fronte in latino, corredata da un ricco apparato di note filologiche, contenutistiche, bibliche ed ampie introduzioni. Mai nessuno aveva mai tentato un’operazione del genere prima di allora. Il primo volume ad essere stampato nel 1965 fu Le Confessioni, l’opera sicuramente a maggior impatto sul pubblico, che ottenne un buon successo grazie anche al fermento creatosi intorno ai Padri della Chiesa durante il Concilio Vaticano II.