Quel rimborso dell’Enel

Era il tempo delle vecchie lire. Per madre Letizia quello era un momento difficile. Impossibilitata dalla mancanza di denaro sufficiente all’acquisto di uno speciale e costoso latte in polvere, necessario ad una neonata affetta da gravi disturbi, chiese timidamente a mia madre se conoscesse un farmacista disposto a praticare un piccolo sconto. L’indigenza delle suore incontrò subito la disponibilità di mia madre, che si fece carico della spesa, malgrado qualche resistenza opposta da mio padre, preoccupato delle frequenti incursioni della provvidenza nei nostri bilanci famigliari. Nonostante la complicità del farmacista, il costo di quel latte fu di 61.200 lire. Tornando a casa, nella cassetta della posta i miei trovarono una busta dell’Enel, peraltro inattesa. Un conguaglio da pagare? Non poteva esserci momento meno opportuno! Mentre papà apriva nervosamente la busta, mia madre, in cucina per preparare il pranzo, si meravigliò del silenzio che proveniva dallo studio. Improvvisamente papà entrò in cucina sorridente: non bisognava corrispondere nessun conguaglio, bensì riscuotere un rimborso di 61.800 lire! Grande fu la gioia nostra nel sentirci parte di un disegno divino, delle suore nell’ascoltare l’accaduto, ma soprattutto della mamma della piccola nel ricevere quel latte, dono quasi diretto di Dio. Rita Lucia – Bari Sono responsabile del settore vendite di un’impresa. Alcuni mesi fa stavamo concorrendo per ottenere l’appalto di un’importante fornitura per un’azienda statale; avevamo tutte le credenziali per spuntarla: il progetto migliore, il prezzo più vantaggioso, ecc. Ma ci è stato fatto chiaramente capire che per ottenere quell’appalto avremmo dovuto pagare una tangente alla persona che ci faceva da tramite. In passato sarei stato d’accordo con questa prassi; ora invece mi vergognavo per aver contribuito a diffondere questa mentalità corrotta nel mio paese. Lavoro con un amico che condivide il mio stesso ideale cristiano e insieme abbiamo deciso che non era possibile proseguire oltre nella trattativa con quelle proposte. Così abbiamo abbandonato la gara d’appalto. Questo significava perdere una notevole percentuale sulle vendite di quel mese. Ma prima di tutto volevamo essere coerenti con il Vangelo! Tuttavia il mese seguente le vendite hanno superato le proiezioni del preventivo e coprivano il deficit del mese precedente. Abbiamo avuto così la conferma di aver fatto la volontà di Dio. J.P. – Panama Era una festa di compleanno, c’era una bell’atmosfera fra tutti. Ad un certo punto Sara scoppia a piangere. Mi avvicino e, tra i singhiozzi, mi confida la ragione del suo pianto: quel giorno i genitori hanno litigato. Il papà, come già altre volte, ha gridato: Divorziamo ; ma quello che più aveva spaventato Sara era stato che, per la prima volta, anche la mamma aveva risposto: Sì, divorziamo . La mia amica era distrutta dal dolore. Intanto anche gli altri invitati si erano accorti che qualcosa non andava. Ho chiesto a Sara se era d’accordo di comunicare a tutti la sua situazione. Con grande partecipazione i 35 ragazzi presenti le si sono raccolti attorno e insieme abbiamo pregato per ottenere da Dio il miracolo della riappacificazione dei suoi genitori. Il giorno dopo, c’era l’incontro della comunità locale e ci siamo ritrovati tutti lì. Ad un certo punto arriva anche Sara, che ci corre incontro raggiante. Sta arrivando – dice – tutta la mia famiglia. Papà e mamma hanno fatto la pace. È stato un giubilo generale. Abbiamo toccato con mano l’intervento di Dio. F.T. – Svizzera

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