Quel fantastico peggior anno della mia vita

Stile scanzonato e divertente in una storia d’amore vero ai confini della vita. Con  Olivia Cooke e Thomas Mann
QUEL FANTASTICO

Certamente un anno speciale quello vissuto da un liceale di Pittsburg che, su spinta della madre, comincia a frequentare una coetanea ammalata di leucemia per sollevarla da una solitudine angosciosa. Doloroso da un lato, ma fantastico e ricco di occasioni speciali dall'altro. Lo studente non ama troppo la scuola e i compagni, che cerca di evitare il più possibile.Non gli piacciono le banalità a cui si abbandonano ed ha maturato una modalità di osservare il mondo ironica e caustica, che ispira anche i film amatoriali e senza pretese, che gira per divertimento insieme ad un coetaneo.

 La ragazza che ha conosciuto è ad un altro livello, perché sta procedendo in una esperienza che la porta all'essenziale ed a esigere autenticità vera nei rapporti. Finisce per sorgere un amore genuino, puro, sottile che commuove profondamente.

La cosa pregevole è che il regista Alfonso Gome-Rejon ha saputo fare un'opera originale, inventando uno stile moderatamente scanzonato e un po’strano che ben si adegua alla rappresentazione di quell'età e riesce a coinvolgere, divertendo e mantenendo sempre vivo l’interesse.

Ci sono citazioni dei più famosi film europei, riprese quanto mai originali, colonna sonora degna di nota anche per la collaborazione del noto BrianEno, ottima recitazione da parte dei due giovani protagonisti, due premi al Sundance FilmFestival. Da non perdere.

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