Quel che resta dell’amore. Dalla personalità all’impersonale
The article aims to investigate the gradual evolution of the notion of love between the Middle Ages and the modern age. Starting from Dante’s conception and going all the way to Simmel’s thought, the article shows how gradually the notion of love becomes more and more impersonal. Passing through Cusanus, Bruno and Spinoza, we can arrive at the Hegelian concept of Wechselwirkung, later inherited by Simmel in the Philosophy of Money, where this general constraint is understood precisely as absolutely impersonal. Regarding this progressive immanentization, it is perhaps possible to detect in Kierkegaard’s thought a kind of countermovement, which highlights the problem of personality in the relationship between creator and creature.
L’articolo intende indagare la progressiva evoluzione della nozione di amore tra Medioevo ed età moderna. Partendo dalla concezione dantesca, per arrivare sino al pensiero di Simmel, l’articolo mostra come via via la nozione di amore divenga sempre più impersonale. Passando attraverso Cusano, Bruno e Spinoza, si può arrivare sino al concetto hegeliano di Wechselwirkung, ereditato poi da Simmel nella Filosofia del denaro, dove questo vincolo generale viene inteso proprio come assolutamente impersonale. Rispetto a questa progressiva immanentizzazione, è possibile forse individuare nel pensiero di Kierkegaard una sorta di movimento contrario, che riporta in luce il problema della personalità nel rapporto tra creatore e creatura.