Quattro religioni per i valori comuni

In occasione del ventesimo anniversario dell'indipendenza slovena, i rappresentanti delle quattro comunità principali hanno firmato una dichiarazione congiunta
firma dichiarazione slovenia

Il 20 giugno a Ljubljana i rappresentanti delle quattro maggiori comunità religiose slovene hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in occasione del ventesimo anniversario dell’indipendenza. A firmare sono stati l’arcivescovo metropolita di Ljubljana e presidente della Conferenza episcopale slovena (Ces) mons. Anton Stres, il vescovo capo della Chiesa Luterano-Protestante Geza Erniša, l’arciprete di Ljubljana della Chiesa Serbo-Ortodossa rev. Peran Bošković ed il muftì della comunità islamica dott. Nedžad Grabus.

 

La dichiarazione si inserisce nell’ambito dell’iniziativa “Preghiera e digiuno per la Patria”, promossa dai movimenti laicali per i vent’anni di indipendenza della Slovenia. A concluderla è stata il 22 giugno una maratona di preghiera di ventiquattro ore, portata avanti in comune dalle maggiori comunità religiose e preceduta da una novena di preghiera in tutte le parrocchie slovene.

 

Nella dichiarazione, oltre a «ringraziare Dio per il dono dell’indipendenza e per tutto il cammino percorso finora» ed esprimere la convinzione che «le comunità da noi rappresentate svolgono un ruolo importante per custodire i valori comuni e per edificare una società più giusta e solidale», i firmatari ribadiscono l’importanza di tre valori in particolare: la dignità della persona umana, la centralità della famiglia e la libertà religiosa. Di fronte alle rapide trasformazioni del mondo contemporaneo, le comunità hanno quindi «il dovere comune di esprimere pubblicamente questi valori fondamentali, e di impegnarsi ad essere anche in futuro quell’elemento di coesione nella società che alla nazione slovena assicurerà la pace, lo sviluppo spirituale e la pacifica convivenza».

 

Di rilievo è stato l’intervento del dott. Grabus che ha lodato l’impegno profuso dalla Chiesa Cattolica e dall’arcivescovo Stres per il dialogo interreligioso, e ha portato la Slovenia come esempio di uno dei pochi Paesi in Europa dove la collaborazione su questo fronte è costante e proficua.

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