Quaresima 2022: seminare il bene e scegliere la pace
«Vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti – ha detto papa Francesco nel corso dell’udienza del mercoledì -. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno».
Con questo impegno si apre un tempo di rinnovamento personale e comunitario, un momento propizio per seminare il bene, alleggerire il cuore, coltivare le relazioni. «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a) è il tema del Messaggio del papa per la Quaresima. L’immagine della semina e della mietitura sono il fil rouge, l’invito a vivere questo tempo come un kairós, l’appello a tutti coloro che sono guidati dalla speranza a mettersi all’opera per preparare un futuro migliore, con l’umile certezza che chi semina molto raccoglie molto e che nessun atto di amore, nessuna «generosa fatica» andrà perduta.
«”Operiamo il bene verso tutti“ vuol dire nessuno escluso. Siamo invitati a vivere nella casa comune come una famiglia comune. Il Santo Padre ci invita ad entrare nella Quaresima interiorizzando più radicalmente che cosa significhi guardare ogni persona che incontriamo con gli occhi di Cristo e riconoscendo gli occhi di Cristo». Sono le parole di Suor Alessandra Smerilli, F.M.A., Segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Messaggio.
«Che tempo è questo, nel campo di Dio?» domanda suor Smerilli. Il mondo è attraversato da povertà e paure e le immagini del recente attacco della Russia, di chi cerca scampo dalla guerra, riempiono i notiziari di tutto il mondo. Tuttavia, prosegue, «venti di guerra, dopo decenni di scriteriato riarmo, con un aumento di spesa crescente in armamenti, e una pandemia che ha mietuto vittime, esasperato le diseguaglianze, messo in luce ciò che non funziona nei nostri economici e sociali, imposto nuovi interrogativi, non possono farci perdere la speranza. Dio crede nella terra e se ne cura come un agricoltore non abbandona il suo campo».
«La Quaresima – si legge nel Messaggio – ci ricorda ogni anno che il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno». Per questo motivo papa Francesco ripete più volte: «Non stanchiamoci».
«Non stanchiamoci di pregare. Gesù ha insegnato che è necessario “pregare sempre, senza stancarsi mai” (Lc 18,1). Abbiamo bisogno di pregare perché abbiamo bisogno di Dio».
«Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita. Il digiuno corporale a cui ci chiama la Quaresima fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato. Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio mai si stanca di perdonare».
«Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo. (…) La Quaresima è tempo propizio per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine». Solo così l’agire dell’uomo avrà «il respiro ampio della gratuità», solo seguendo questa strada si apriranno nuovi orizzonti di speranza. «Non è infatti una opinione politica, ma il desiderio tipico di chi sta presso Dio “che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere” (Mq 1)», commenta suor Smerilli.
Non stanchiamoci. «Quando la storia ci fa toccare con mano tanti e gravi segni di fallimento e di crisi si potrebbe essere tentati di scoraggiarsi e di gettare la spugna – ricorda il card. Montenegro, Membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel corso della conferenza stampa -. La grande speranza che ci arriva dalla Pasqua deve spingere tutti a non stancarsi a fare il bene verso tutti. Più forte della stanchezza o della delusione che si possono sperimentare deve essere la voglia di continuare a camminare mantenendo fisso lo sguardo su Colui che può tutto».
La Quaresima invita ciascuno a riporre la fede e la speranza in Dio, che risolleva chi cade e ridona forza a colui che è stanco; è un appello a sollevare lo sguardo verso la Risurrezione di Cristo che «anima le speranze terrene con la “grande speranza” della vita eterna e immette già nel tempo presente il germe della salvezza».