Quanto vale una vita? 80 mila euro

Un processo come tanti, nei tribunali lusitani: come risarcire le vittime degli incendi dei devastanti incendi del 2017. Lo Stato è responsabile?

Valutare quanto costa la vita di una persona, o meglio, con quanti soldi bisogna indennizzare i suoi famigliari, è stato il difficile compito della Provedora de justiça (difensore civico) del Portogallo, Maria Lúcia Amaral. Con parole sue, pubblicate la settimana scorsa sul web ufficiale dell’istituzione, l’Amaral spiega che le era stato chiesto di «calcolare l’importo da pagare in ogni caso ai famigliari ed eredi delle vittime morte negli incendi forestali accaduti tra giugno e ottobre 2017». Tutti abbiamo ancora negli occhi le atroci immagini delle fiamme devastanti e delle vittime. In particolare ricordiamo quel 15 ottobre, che fu un giorno da record: 443 incendi in una sola giornata.

Rifacendosi ai principi di universalità e uguaglianza, e cercando un «risultato giusto e adeguato» Amaral ha deciso che perdere la vita equivale a circa 80 mila euro, e la sofferenza previa alla morte equivale a 70 mila euro (sofferenza che aumenta secondo le circostanze). Sono cifre che superano i valori normalmente attribuiti nel Paese lusitano, giustificati dal fatto che «quel che è accaduto è stato unico per l’estrema violenza dei fenomeni».

Questa proposta, ormai approvata dall’Assemblea della Repubblica, è il risultato dalle lunghe ricerche sulle circostanze in cui 114 persone morirono a causa del fuoco. Il caso forse più mediatizzato, con una compensazione che ammonta a 300 mila euro, è quello di una donna che perse i genitori e altri famigliari, restando sola al mondo. Ma complessivamente sono 301 le richieste di compenso arrivate alla Provedora, di cui 289 sono state già accettate.

A dare impulso a queste straordinarie misure – informano diversi quotidiani locali – è stato il clamore popolare, e pure la pressione politica, che hanno costretto il governo socialista a mettere in gioco la sua credibilità nel far fronte a tale tragedia. Una volta studiati tutti i casi, afferma il documento di Amaral, la somma finale potrebbe arrivare a 31 milioni di euro, la compensazione più alta mai pagata in Portogallo.

Contemporaneamente al documento della Provedora, una commissione tecnica indipendente nominata dal Parlamento portoghese ha presentato le sue conclusioni a proposito degli incendi. Il rapporto assicura che sarebbe stato possibile «trovare soluzioni previe di coordinamento e prevenzione» per ridurre l’impatto dei fuochi. Le previsioni meteorologiche avevano annunciato delle condizioni estreme, il che avrebbe obbligato ad allertare la popolazione. Ammette, però, che in tanti casi «non c’era possibilità alcuna di combattere l’incendio», nonostante in certi momenti fino a 5.400 agenti (pompieri, militari, protezione civile e volontari) lottassero contro le fiamme.

 

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