Quanti turisti a Venezia?

Allo studio l’introduzione di ticket di ingresso e di contapersone

Che i turisti siano croce e delizia di Venezia è noto, tanto che da anni si discute di una possibile limitazione al numero degli ingressi, stimati in 30 milioni l’anno. Una questione ancor più pressante dopo l’ultimatum dell’Unesco nel 2016: se Venezia non interverrà per salvaguardare il suo patrimonio, verrà inserita nella “lista nera” dei siti a rischio. Così la giunta Brugnaro ha approvato il 27 aprile un documento d’indirizzo per monitorare i flussi di turisti tramite  contapersone  collocati in alcuni punti strategici; per arrivare poi eventualmente a regolamentarli, fino a «sperimentare nell’ambito dell’area marciana l’accesso mediante prenotazione e pagamento di un ticket di ingresso». Piazza San Marco a pagamento e a numero chiuso, almeno a livello ipotetico: perché di ipotesi si tratta, allo studio delle autorità competenti. La cosa non ha mancato di suscitare reazioni. Se il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini (così come i funzionari ministeriali), pur concordando sull’opportunità di regolare i flussi, si è detto contrario al ticket, le associazioni degli albergatori sono favorevoli a una misura che già avevano proposto per poter disporre di numeri precisi ed agire di conseguenza. Più critica l’associazione Italia Nostra, che giudica i tornelli una spesa inutile data la disponibilità di dati sulle presenze turistiche; ma la critica più sferzante è arrivata dal quotidiano britannico Independent, che ha titolato: «Ecco perché boicotterò Venezia se introdurrà un ticket d’ingresso». La giornalista Jackie Bryant, pur ammettendo la necessità di “domare le folle”, ha affermato che «ciò che rende odiosa questa opzione è la mercificazione di tutto. […] I progetti di Venezia sono uno schiaffo al motore economico che muove la città. Volevi sbarazzarti dei turisti? Missione compiuta, Venezia: ci sono altri posti da visitare». Venezia è il motore del turismo veneto: secondo i dati  del Ciset, dei 5,6 miliardi spesi lo scorso anni dai turisti in Veneto, oltre 3 sono stati spesi in laguna. Se a livello di opinione pubblica c’è generale concordia sulla necessità di regolare i flussi, da qui al ticket la strada è lunga: solo il tempo dirà a che soluzione si potrà pervenire.

 

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